I ricercatori hanno scoperto che una classe di vecchi farmaci antipsicotici potrebbe essere una nuova promettente opzione terapeutica per i pazienti con diabete di tipo 2, contribuendo a soddisfare un bisogno tra coloro che non sono in grado di assumere altri trattamenti attualmente disponibili.
In un periodo in cui si pone in tutto l’Occidente, ed anche in Italia, il problema della carenza di farmaci e principi attivi, la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera-SIFO e la Società Italiana Farmacisti Preparatori-SIFAP lanciano un messaggio a tutto il Ssn per voce dei presidenti Arturo Cavaliere e Paola Minghetti: la galenica è centrale per il sistema delle cure ed i professionisti ad essa dedicati sono dediti ad un comparto spesso salvavita che è proprio quello dei preparati terapeutici non disponibili in altre forme farmaceutiche.
Nel tumore della mammella il test genomico viene prescritto solo al 50% dei pazienti candidabili. “Sono esami importanti, validati da numerose evidenze scientifiche e che evitano il ricorso a terapie inutili ed invasive. Va quindi accelerato l’utilizzo”: così si è espresso il professor Francesco Cognetti, Presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi.
“Un’ottima notizia per i diabetici tipo 2 in controllo non ottimale e con una lunga durata della malattia”, dichiarano i diabetologi AMD, commentando i risultati dello studio britannico pubblicato su Nature Medicine che descrivono l’innovativo sistema ad ansa chiusa composto da un sensore per la misurazione in continuo del glucosio e una micro-pompa per l’infusione continua di insulina.
Lo studio clinico pilota di fase II ha valutato CER-001, l'unica ApoA-I ricombinante naturale, come trattamento per i pazienti settici ad alto rischio di sviluppare un’insufficienza renale acuta (AKI) ha raggiunto il proprio obiettivo primario. Attualmente, al mondo non esistono trattamenti approvati per i pazienti settici. Lo annuncia ABIONYX Pharma (FR0012616852 - ABNX - PEA PME eligible), azienda biotecnologica di nuova generazione, dedicata alla scoperta e allo sviluppo di terapie innovative.
Gli interventi nutrizionali in oncologia sono stati a lungo considerati parte delle cure palliative, intesi solo a migliorare il comfort del paziente e prescritti alla fine della vita. Nonostante gli studi dimostrino che la denutrizione influisce anche sulla sopravvivenza e sulla tolleranza dei trattamenti, nonché sulla loro integrazione nelle raccomandazioni nazionali e internazionali, molti pazienti continuano a non beneficiare di cure nutrizionali precoci e appropriate prima e/o durante il trattamento.
Nel Paese continuano ad essere migliaia, ogni giorno, le diagnosi di Covid e la gestione tempestiva dei sintomi può fare la differenza nell’evoluzione della malattia. Fimmg Roma e l’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive Policlinico di Tor Vergata Roma propongono uno strumento per guidare i medici di Medicina Generale nel trattamento farmacologico domiciliare della malattia.