L’antibiotico-resistenza è una vera e propria pandemia e diventerà la prima causa di morte nel 2050. Per l’OMS è fondamentale tornare a concentrare gli investimenti pubblici e privati sullo sviluppo di antibiotici efficaci che, utilizzati appropriatamente, possano invertire le attuali preoccupanti previsioni.
Ne sono convinte le associazioni di pazienti oncologici che hanno fatto sentire la loro voce al convegno “ONCOnnection – Stati Generali dell’oncologia Nord Ovest”, organizzato da Motore Sanità.
Il carcinoma prostatico è diventato il più frequente nella popolazione maschile di quasi tutti i Paesi occidentali, con un numero di nuovi casi in aumento anche grazie alle maggiori probabilità di diagnosi. Si tratta di un tumore che impatta fortemente sulla vita quotidiana. Otto pazienti su dieci affermano che le loro attività ordinarie risultano compromesse a causa della malattia. Tra queste vi sono il lavoro (61%), il sesso (57%) gli hobbies (48%) e lo sport (27%).
I pazienti che soffrono di dolore cronico e lo controllano utilizzando cannabis terapeutica hanno un rischio maggiore di disturbi del ritmo cardiaco rispetto ai non consumatori, secondo uno studio presentato al Congresso ESC 2022 di Barcellona. Si è osservato un rischio maggiore soprattutto per aritmie di nuova insorgenza (tachicardia o bradiaritmia e disturbi della conduzione).
Il congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) di Parigi è stata l’occasione per la presentazione dei risultati dettagliati dello studio globale di fase 3 CodeBreaK 200, primo trial clinico controllato randomizzato di un inibitore di KRASG12C contro il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). Lo studio ha dimostrato come sotorasib, somministrato per via orale una volta al giorno, abbia determinato, rispetto alla chemioterapia endovenosa con docetaxel, una sopravvivenza libera da progressione significativamente superiore e un tasso di risposta obiettiva significativamente più elevato in pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) e mutazione KRASG12C.
Gli operatori sanitari dovrebbero usare giudiziosamente antibiotici e test diagnostici durante le prime fasi di un'epidemia, nonostante il forte desiderio di fare qualcosa per i pazienti quando le opzioni di trattamento sono limitate: è quanto ha affermato la Society for Healthcare Epidemiology of America in una sua recente dichiarazione. La dichiarazione fa seguito a un rapporto nazionale che ha rilevato che all'80% dei pazienti ricoverati in ospedale nei primi sei mesi della pandemia di Covid sono stati prescritti antibiotici al momento del ricovero, anche se in tali condizioni le indicazioni erano ben rare e devono suggerire l’importante riflessione circa il fatto che l'uso di antibiotici in situazioni in cui non sono necessari o sono privi di benefici porta alla crescita di batteri resistenti difficili da trattare.
L'American College of Rheumatology (ACR) ha pubblicato un aggiornamento delle linee guida per la prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi indotta da glucocorticoidi. Molti pazienti assumono glucocorticoidi per una varietà di condizioni infiammatorie e chiunque li stia assumendo e abbia altri fattori di rischio si vede aumentare il rischio di sviluppare osteoporosi. Dalla pubblicazione dell’ultima edizione del documento nel 2017, sono diventati disponibili nuovi farmaci per l'osteoporosi ed è aumentato il numero di lavori originali sul tema.