I crescenti numeri di casi di infezione da West Nile virus (Wnv), alimentati dal cambiamento climatico, stanno suscitando timori tra i cittadini e gli operatori sanitari in Europa. Questo fenomeno è dovuto al fatto che il cambiamento climatico permette agli insetti vettori di malattie di diffondersi in nuove aree in cui non erano presenti prima. Di conseguenza, si sta assistendo a un aumento di patologie come il Wnv anche in regioni inedite del continente europeo.
L'infezione da Covid e il long Covid aumentano sostanzialmente il rischio di gravi complicanze cardiovascolari, tra cui insufficienza cardiaca, aritmie, ictus e tromboembolia, secondo una dichiarazione di consenso clinico della Società Europea di Cardiologia (Esc). Il rapporto, pubblicato sull'European Journal of Preventive Cardiology, afferma che i problemi cardiovascolari a lungo termine possono emergere durante la malattia acuta e persistere mesi o anni dopo.
In occasione della Giornata Mondiale della Vista, celebrata lo scorso 9 ottobre 2025 a Roma, l'Associazione Pazienti Malattie Oculari (Apmo), nata nel 2022, ha organizzato il suo primo Congresso nazionale. Questo evento ha acceso i riflettori su una realtà sanitaria critica: oltre 6 milioni di italiani sono affetti da patologie oculari e di questi 1 su 3 (circa 2 milioni) convive con una riduzione della vista che risulta invalidante. Nonostante l'esistenza di tecnologie avanzate, trattamenti innovativi e strumenti diagnostici precoci, all'oftalmologia è dedicato solo l'1% della spesa sanitaria pubblica, portando a una marginalizzazione di questa disciplina nelle priorità del Ssn.
Il diabete di tipo 2 (T2D) è un noto fattore di rischio per il deterioramento cognitivo. Non è ancora chiaro come la scelta del trattamento ipoglicemizzante di seconda linea (aggiunto a metformina) o il controllo glicemico influenzi le performance cognitive nei pazienti con T2D di breve durata (meno di 10 anni). La mancanza di strategie consolidate per prevenire il deterioramento cognitivo nei soggetti con T2D rappresenta una sfida clinica significativa.
Alcuni dati recenti indicano che un episodio di cistite può fungere da segnale prodromico per la presenza di tumori urogenitali. Il rischio è risultato massimamente elevato entro 3 mesi dalla diagnosi di infezione. È stato anche osservato che gli uomini sembrano essere esposti a un rischio maggiore di tumore urogenitale rispetto alle donne in generale.
Il fenomeno, definito talvolta come "fat but fit" o salute metabolicamente intatta, suggerisce che l'aumento ponderale degli individui nella categoria di sovrappeso o con obesità di grado I non evidenzia un aumento del rischio di mortalità e non è universalmente sinonimo di prognosi avversa a breve termine.
L'obesità può complicare l'approccio alla supplementazione di vitamina D, una componente cruciale per la densità ossea e la prevenzione delle cadute in pazienti con osteoporosi. È necessaria una definizione più precisa del decorso temporale della risposta della 25-idrossivitamina D circolante alla supplementazione di vitamina D per le persone in sovrappeso e obese, e in futuro si dovranno elaborare raccomandazioni specifiche per categoria di peso.