La gestione del peso nelle persone anziane rappresenta una sfida complessa e richiede un approccio profondamente diverso rispetto alle popolazioni più giovani. Contrariamente alla percezione comune, "la gestione del peso negli anziani non riguarda solo il peso". L'obiettivo primario non è la semplice perdita di chilogrammi, ma piuttosto il miglioramento dei risultati di salute funzionale, la gestione delle comorbilità e la riduzione dei potenziali danni. Questo approccio più consapevole e clinicamente sfumato è essenziale a causa dell'aumentata complessità medica che accompagna l'invecchiamento.
I livelli di glicemia potrebbero predire la prognosi dei pazienti con melanoma metastatico in trattamento con l’immunoterapia. “Con la scoperta del ruolo della glicemia nei pazienti con melanoma potremmo aver individuato un nuovo potenziale marcatore prognostico che ci consentirebbe di migliorare la risposta dei pazienti ai trattamenti”, ha commentato Paolo Ascierto presidente della Fondazione Melanoma, al meeting annuale Asco di Chicago.
Dal congresso internazionale dell'American Society of Clinical Oncology (Asco 2025) di Chicago, gli oncologi italiani hanno lanciato un appello pressante alle Istituzioni nazionali. Al centro del loro messaggio vi è l'unanime accoglimento dell'inserimento dei test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo in stadio precoce nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea). Questa integrazione, già prevista da due recenti Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm), rappresenta un passo decisivo verso il potenziamento dell'oncologia di precisione nel nostro Paese.
Un recente studio, condotto dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) Neuromed di Pozzilli (IS), in collaborazione con l’Università Lum di Casamassima (BA), ha portato alla luce una associazione significativa tra un consumo elevato di alimenti ultra-processati e un più rapido invecchiamento biologico. Pubblicato su American Journal of Clinical Nutrition, offre nuove prospettive su come la qualità degli alimenti – non solo in termini nutrizionali, ma anche di lavorazione e formulazione del prodotto – possa influenzare profondamente la salute a lungo termine.
Anche gli uomini sperimentano cambiamenti ormonali con l'età. E proprio come la menopausa è discussa più liberamente oggi di quanto non lo fosse una volta, l'andropausa sta uscendo dall'ombra. "È il logico passo successivo: stiamo portando l'attenzione sull'argomento negli uomini", ha detto la dottoressa Hélène Lavoie, endocrinologa e assistente professore clinico presso il Dipartimento di Medicina dell'Université de Montréal
Tra il 15 e il 35% delle nuove diagnosi di artrite reumatoide è riconducibile al tabacco ed il rischio di sviluppare il lupus eritematoso sistemico aumenta del 50% nei fumatori rispetto ai non fumatori. Il monito della Società Italiana di Reumatologia: interrompere il consumo di tabacco significa agire in modo diretto sulla prevenzione e sul decorso di queste malattie. Eppure, solo il 65% dei reumatologi fornisce ai propri pazienti consigli per smettere di fumare.
Demenza e sarcopenia, ossia rispettivamente la compromissione delle funzioni cognitive e la perdita progressiva di massa e forza muscolare, condividono un triste destino di sottovalutazione e di ritardo diagnostico, nonostante entrambe possano minare profondamente la qualità della vita degli anziani. L’allarme è partito dai geriatri di Sigot in occasione del 39° Congresso Sigot (Modena, 21-23 maggio 2025). L’aumento della sopravvivenza sta portando anche a una crescita della prevalenza di queste patologie associate all’invecchiamento. Ma manca una piena consapevolezza, da parte della cittadinanza e talvolta anche da parte dei clinici.