Una nuova ricerca del WORLD Policy Analysis Center della UCLA Fielding School of Public Health (WORLD) ha dimostrato che nei Paesi in cui vi è una elevata parità di genere si registra anche una longevità più elevata, sia negli uomini che nelle donne, rispetto a quanto avviene nei Paesi dove vige maggiore disparità tra i sessi.

Includere la storia dei viaggi nella cartella clinica del paziente potrebbe aiutare a rallentare la diffusione del coronavirus e i futuri focolai infettivi, affermano due esperti in un lavoro pubblicato di recente su Annals of Internal Medicine. L'aggiunta della cronologia dei viaggi alle informazioni di routine come temperatura, pressione arteriosa, frequenza cardiaca e frequenza respiratoria nelle cartelle cliniche elettroniche dei pazienti permetterebbe infatti di collocare i sintomi di un paziente nel corretto contesto ed essere di aiuto per gli operatori sanitari.

Uno studio durato più di 16 anni, ideato e condotto dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, sostenuto dal costante supporto della Fondazione Italo Monzino, ha dimostrato che l’incidenza della demenza (i nuovi casi in un determinato periodo) continua a crescere anche nelle età più avanzate, quelle per cui i dati esistenti erano assai scarsi o assenti: dall’8% negli ultraottantenni, al 14% negli ultranovantenni, al 22% nei centenari, fino al 48% tra le persone di 105 o più anni di età.

Che il fumo sia dannoso per la bocca è cosa risaputa. Ora giunge inaspettata la conferma che la sigaretta elettronica non è da meno: il suo uso infatti provoca alterazioni del microbioma del cavo orale con la conseguenza ultima di un aumento di infezioni e infiammazioni. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Science nel quale i ricercatori hanno analizzato i campioni di saliva di 119 soggetti appartenenti a tre gruppi diversi, “svapatori”, fumatori di sigarette tradizionali, non fumatori.

Diversi tipi di alimenti sono collegati al rischio di diversi tipi di ictus, secondo il più grande studio che ha approfondito il tema, pubblicato di recente sull'European Heart Journal. Sino ad oggi gli studi si sono limitati all’esame dell'associazione tra cibo e ictus totali (tutti i tipi di ictus combinati) o si sono concentrati solo sull'ictus ischemico. Questa nuova indagine, condotta su oltre 418.000 persone in nove paesi europei, ha invece studiato separatamente l'ictus ischemico e l'ictus emorragico.

L'isolamento sociale è un fattore di mortalità prematura e morbilità, in particolare per cause cardiovascolari. Sul fronte opposto sono disponibili numerosi studi che suggeriscono come le interazioni sociali multiple proteggono i soggetti dalla depressione e dal declino cognitivo legato all'età. Pertanto, l'isolamento sociale può essere paragonabile a un fattore di rischio che merita di essere ricercato nell’anamnesi di un paziente, alla stessa stregua della presenza di obesità, stile di vita sedentario o fumo, in quanto come questi è in una certa misura modificabile.

I bambini di madri che fumano durante la gravidanza sembrano avere un lieve aumento del rischio di fratture durante il primo anno di vita, rivela uno studio svedese pubblicato su BMJ. Fortunatamente i risultati non evidenziano alcun effetto duraturo sul rischio di fratture più in là durante l'infanzia e fino alla prima età adulta, un dato che sembra suggerire che il fumo in gravidanza ha solo un'influenza a breve termine sulla salute delle ossa.