Una campagna di sensibilizzazione sottolinea l’importanza di affrontare tutte le manifestazioni della malattia psoriasica e invita a rivolgersi al dermatologo, la figura di riferimento per affrontare la malattia.
La recente situazione emergenziale, con le limitazioni alla vita sociale, ai contatti, agli impegni al di fuori delle mura domestiche, in molti casi ha provocato alterazioni dei ritmi quotidiani, del sonno, delle abitudini, delle relazioni, del benessere psico-fisico. E il disagio ha portato ad un profondo malessere e a un rischio per la salute.
Covid-19 è prevalentemente una malattia respiratoria. Ma se gli obiettivi principali del virus sono i polmoni, non possono essere dichiarati indenni dal rischio numerosi altri organi e distretti, come cuore, fegato, reni, cervello che potrebbero essere coinvolti e danneggiati dall’infezione. Per quanto riguarda il coinvolgimento sintomatologico del Snc non è chiaro se le sindromi neurologiche sono una causa diretta dell'ingresso del virus nel Snc, o se siano una risposta indiretta conseguente alla tempesta citochinica che si osserva nell’infezione.
I pazienti con asma non hanno maggiori rischi di essere ricoverati a causa di Covid-19 rispetto ai pazienti senza asma: lo sostengono alcuni recenti dati pubblicati nel Journal of Allergy and Clinical Immunology. Un dato alquanto insolito poiché ci si aspetterebbe che i pazienti asmatici abbiano esiti peggiori, poiché le malattie virali spesso possono innescare esacerbazioni dell'asma.
Attorno alla sarcopenia ruotano fattori responsabili della condizione definita “soggetto fragile”, la più comune condizione associata alla mortalità nell’anziano. Nella riewiev di Arcangelo e Antonella Minei (Mmg di Taranto) viene illustrato come la sarcopenia sia causa di patologie cardio-respiratorie, aumento delle cadute e alterazione metaboliche. Ma soprattutto che non può essere considerata una condizione ad esclusivo appannaggio dell’età anziana, ma va considerato che l’obesità sarcopenica può caratterizzare anche la giovane età.
Il 70% dei soggetti con meno di 60 anni che ha contratto l’infezione da SARS-CoV-2 non ha sviluppato sintomi clinici. Il rischio di avere sintomi cresce con l’età ed è uguale nei due sessi. Uno studio italiano segnala le difficoltà di individuare Covid-19 con la sorveglianza.
Mentre le comunità faticano a far fronte agli effetti della pandemia di Covid-19, in molti si sono concentrati sul fatto che la mancanza di test diffusi ampiamente nella popolazione potrebbe costituire un grave ostacolo nelle fasi di riapertura in sicurezza. Uno degli aspetti presi in considerazione – e fonte di preoccupazione – è stato quello dell'accuratezza e della sensibilità dei test.