Covid-19 è prevalentemente una malattia respiratoria. Ma se gli obiettivi principali del virus sono i polmoni, non possono essere dichiarati indenni dal rischio numerosi altri organi e distretti, come cuore, fegato, reni, cervello che potrebbero essere coinvolti e danneggiati dall’infezione. Per quanto riguarda il coinvolgimento sintomatologico del Snc non è chiaro se le sindromi neurologiche sono una causa diretta dell'ingresso del virus nel Snc, o se siano una risposta indiretta conseguente alla tempesta citochinica che si osserva nell’infezione.

I pazienti con asma non hanno maggiori rischi di essere ricoverati a causa di Covid-19 rispetto ai pazienti senza asma: lo sostengono alcuni recenti dati pubblicati nel Journal of Allergy and Clinical Immunology. Un dato alquanto insolito poiché ci si aspetterebbe che i pazienti asmatici abbiano esiti peggiori, poiché le malattie virali spesso possono innescare esacerbazioni dell'asma.

Attorno alla sarcopenia ruotano fattori responsabili della condizione definita “soggetto fragile”, la più comune condizione associata alla mortalità nell’anziano. Nella riewiev di Arcangelo e Antonella Minei (Mmg di Taranto) viene illustrato come la sarcopenia sia causa di patologie cardio-respiratorie, aumento delle cadute e alterazione metaboliche. Ma soprattutto che non può essere considerata una condizione ad esclusivo appannaggio dell’età anziana, ma va considerato che l’obesità sarcopenica può caratterizzare anche la giovane età.

Mentre le comunità faticano a far fronte agli effetti della pandemia di Covid-19, in molti si sono concentrati sul fatto che la mancanza di test diffusi ampiamente nella popolazione potrebbe costituire un grave ostacolo nelle fasi di riapertura in sicurezza. Uno degli aspetti presi in considerazione – e fonte di preoccupazione – è stato quello dell'accuratezza e della sensibilità dei test.

Non è raro il riscontro di lesioni renali acute associate al SARS-CoV-2: secondo un recente studio molti pazienti Covid-19 ospedalizzati (fino all'80% dei pazienti in condizioni critiche) sviluppano un danno renale acuto, che però nella maggior parte dei casi non richiede dialisi. In circa la metà dei casi sono presenti proteinuria ed ematuria e gli esami del tessuto renale prelevato da pazienti deceduti mostrano lesioni ai corpuscoli renali (glomeruli), alla membrana filtrante (podociti), ai tubuli renali (cellule tubulari).

La prima risposta alla pandemia della Covid-19 ha visto la progressiva adozione del lockdown da parte dei Paesi via via interessati dalla malattia - che ha dimostrato di essere una delle infezioni respiratorie acute più gravi - con l’obiettivo di rallentarne la diffusione ed evitare il definitivo collasso dei sistemi sanitari. La telemedicina (TM) ha il potenziale di aiutare i pazienti permettendo quindi di ottenere le cure di supporto di cui hanno bisogno e nel contempo di minimizzare il rischio di esposizione ad altri pazienti gravemente malati.