Le considerazioni della Società Italiana di Diabetologia (SID) e dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) sull’analisi del Lancet Diabetes & Endocrinology che cerca di mettere a punto dei suggerimenti di trattamento per le persone con diabete e Covid-19 pur in assenza di chiare evidenze scientifiche.
La Pediatria dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo scopre un legame tra Covid-19 e malattia di Kawasaki: in un mese registrati i casi pari a quelli degli ultimi 3 anni.
Un recentissimo studio ha considerato le alterazioni elettrolitiche nei malati di Covid-19, rilevando come nei pazienti più gravi si registrino anche minori concentrazioni sieriche di potassio, sodio e calcio.
la letteratura descrive numerose presentazioni asintomatiche e/o atipiche del Covid-19 che suggeriscono una attenta vigilanza per cercare di arginare l’aumento della diffusione della malattia nella popolazione da parte di pazienti non riconosciuti come affetti da Covid-19 e di contenere il rischio di inutili esposizioni al SARS-CoV-2 di medici e personale sanitario.
I numeri indicano che i pazienti guariti sono in aumento, un dato che apre un altro scenario, quello della riabilitazione che, secondo gli esperti, è la chiave per affrontare il recupero motorio e respiratorio post Covid-19. Via dunque a precisi test dinamometrici e valutazioni muscolari, farsi seguire scrupolosamente in ambulatorio da professionisti, compiere esercizi in maniera cauta senza affaticamento.
Il virus SARV-CoV-2 troverebbe un habitat nei testicoli sulle cellule dei quali si trovano i recettori ACE-2 gli stessi di polmoni e reni: le strutture di cui il virus si serve per penetrare nelle cellule ed infettarle.
Ecco il Progetto narrativo di anestesisti-rianimatori che racconta con un Blog aperto il vissuto degli operatori sanitari. “Vedere i sopravvissuti del coronavirus uscire dalla terapia intensiva mi fa credere che non è tutto perduto”. “Oggi la commozione era più grande delle lacrime versate sentendo i bollettini quotidiani, dei turni no, della paura di non farcela e di non vedere la fine”. “Passato tutto questo ricorderò solo gli occhi: gli occhi dei colleghi, degli infermieri, dei pazienti".