Un recente studio britannico, basato sui dati della UK Biobank, evidenzia come il consumo settimanale di più di due litri di bevande zuccherate o zuccherate artificialmente risulta essere associato a un rischio più elevato di insufficienza cardiaca incidente; al contrario, il consumo da nessuno a un litro a settimana di puro succo di frutta/verdura si associa a un rischio inferiore del 10% di insufficienza cardiaca. Questi risultati evidenziano l'importanza dello screening dietetico per la prevenzione primaria dell'insufficienza cardiaca.
L'attività fisica regolare in accordo con le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha un effetto protettivo sul rischio cardiovascolare. Riduce la probabilità di avere un infarto del miocardio (MI), la cui alta prevalenza lo rende un problema di salute pubblica in tutto il mondo. E fin qui niente di nuovo… Ma non è tutto: seguire con regolarità programmi di attività fisica ridurrebbe anche la gravità di questo evento acuto.
Le società scientifiche hanno presentato, nel corso di un workshop svoltosi a Roma, tre documenti di analisi e proposta. I biomarcatori e gli esami diagnostici più precisi cambiano i paradigmi di prevenzione, che non può più essere suddivisa in primaria e secondaria, ma deve tenere conto del danno d’organo. Servono poi un nuovo approccio per l’assistenza al paziente fragile e campagne informative sull’arteriopatia periferica.
Secondo una ricerca statunitense pubblicata online sul British Journal of Sports Medicine, l'esercizio aerobico regolare, popolarmente noto come "cardio", è collegato a un rischio significativamente inferiore di morte per influenza o polmonite, anche a livelli settimanali inferiori a quelli raccomandati. Ma potrebbe esserci un livello al di sopra del quale gli effetti si stabilizzano o, nel caso delle attività di rafforzamento muscolare, diventano potenzialmente dannosi, suggeriscono ancora i risultati.
Che un eccessivo consumo di zuccheri sia deleterio per la salute non è una novità e ora gli esperti raccomandano di ridurre il consumo di zuccheri aggiunti ("liberi") a circa sei cucchiaini al giorno e di limitare le bevande zuccherate a meno di una porzione alla settimana: è ciò che emerge da un lavoro di recente pubblicazione sul British Medical Journal.
Almeno un terzo degli over 65 anni e la metà degli over 80 cade almeno una volta all’anno, e circa la metà delle cadute avviene in casa per la perdita dell’equilibrio. Sebbene solo una caduta su cinque possa richiedere cure mediche e meno di una caduta su dieci provochi una frattura, resta la principale causa di ospedalizzazione, la terza di disabilità cronica e la quinta di morte accidentale (dopo malattie cardiovascolari, cancro, ictus e cause respiratorie). Uno studio scientifico in corso a Palermo conferma il ruolo determinante dell’attività fisica come forma di prevenzione su svariate patologie e degenerazioni e di cura per recuperare funzionalità e relazioni sociali positive.
Il declino nella fiducia arriva in un momento in cui assistiamo al più grande arretramento prolungato della vaccinazione dei bambini da 30 anni a questa parte, alimentato dalla pandemia. Il rapporto rivela che tra il 2019 e il 2021 un totale di 67 milioni di bambini non hanno ricevuto le vaccinazioni, con livelli di copertura vaccinale in calo in 112 Paesi. Di questi 48 milioni non hanno ricevuto una sola dose di vaccino, detti anche “a 0 dose”.