Tale definizione è stata pronunciata in Calabria da un relatore nell’ambito del Simposio nazionale Vibo Emergency Medicine dedicato al “Futuro dell’emergenza-urgenza fra crisi e riorganizzazione”, scatenando le reazioni dei medici e dei sindacati. Per la FNOMCeO si tratta di una frase gravissima che sottende a un pensiero ancora più grave, cioè che la professionalità dei medici sia solo un costo da tagliare e non un determinante della salute e della vita stessa dei pazienti.
Per Assimefac: "L’istituzione di una vera Scuola di Specializzazione che faccia acquisire competenze specifiche uniformi su tutto il territorio nazionale e la costituzione di dipartimenti universitari di medicina di famiglia sono l’unica via da percorrere per riguadagnare quella dignità ed autorevolezza persa nel corso degli anni e che da sempre ha contraddistinto la figura del medico di famiglia".
La situazione di emergenza relativa alla disponibilità di medici di medicina generale ha fatto accogliere con favore quanto stabilito nel DL Enti Pubblici, approvato di recente. Secondo tale normativa, i medici di continuità assistenziale, fino al 2026, potranno avere fino a 1.000 assistiti, mantenendo l’incarico di 24 ore di guardia medica. Per Fimmg e FNOMCeO si tratta di un passo importante per stabilizzare sia la medicina di famiglia sia la guardia medica. Commenti positivi anche da Cittadinanzattiva.
Ad affermare ciò è stato Alessandro Caminiti presidente della FIMEUC, la Federazione italiana medici emergenza e urgenza delle catastrofi, durante un'intervista rilasciata alla web Tv della Fimmg Lazio in cui ha sottolineato: "I numeri ci dicono che la maggioranza degli accessi in Ps non contatta il proprio medico di fiducia".
“Proponiamo un Manifesto per la medicina generale con l’obiettivo di rilanciare la sanità pubblica territoriale - scrive in una nota il Coordinamento nazionale Fp Cgil medici di medicina generale - rivendichiamo quei diritti e quelle tutele che, solo superando il desueto rapporto di convenzione, potranno essere assicurati anche ai professionisti della medicina generale".
"Abbiamo predisposto, insieme ad esperti un disegno di legge che trasformi il corso di medicina generale in scuola di specializzazione universitaria - ha annunciato Leonida Iannantuoni, Presidente di Assimefac - che a breve presenteremo al ministero della Salute. La costituzione di un settore scientifico disciplinare, consentirebbe a giovani medici di intraprendere ruoli universitari, portando a sviluppare la ricerca sul territorio, elemento indispensabile per una qualità delle prestazioni".
Il dibattito sulle proposte del ministro della Salute non si placa. Al centro della disputa c'è la prospettiva della dipendenza dal Ssn dei Mmg. C'è chi chiede al governo di fare chiarezza, perché quanto prospettato per la MG dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, mal si concilia con altre proposte governative. C'è chi sospende il giudizio e, pur dichiarandosi contrario alla dipendenza, chiede un colloquio con Schillaci, chi invece mostra delle aperture. E c'è chi, come i medici in formazione della Fimmg, è nettamente contrario alla proposta di dipendenza.