Questa la risposta dei sindacati al Presidente dell’Aran Antonio Naddeo dopo aver preso visione della bozza del contratto. Cimo e Anaao sperano che l’Aran riesca a persuadere le Regioni sulla necessità di arrivare a un contratto realmente migliorativo per i dirigenti medici, sanitari e veterinari. "Il contratto - sottolineano - non può essere un mero atto burocratico economico, ma deve concorrere a migliorare lo stato del nostro sistema di cure e di chi le eroga".
Creare una rete che possa produrre, con i dati del lavoro quotidiano dei Mmg, lavori scientifici certificati. Questo è l'obiettivo del progetto lanciato dal Centro studi Fimmg di Roma. "Il progetto - ha spiegato in una nota Pier Luigi Bartoletti, segretario provinciale Fimmg Roma, vice segretario nazionale vicario Fimmg e organizzatore dell’iniziativa - è nato durante il Covid, quando il mondo delle istituzioni è andato in tilt e noi, proprio grazie ai dati dei medici collegati tra loro, riuscivamo ad anticipare e a modulare o organizzare il nostro lavoro”.
Tale definizione è stata pronunciata in Calabria da un relatore nell’ambito del Simposio nazionale Vibo Emergency Medicine dedicato al “Futuro dell’emergenza-urgenza fra crisi e riorganizzazione”, scatenando le reazioni dei medici e dei sindacati. Per la FNOMCeO si tratta di una frase gravissima che sottende a un pensiero ancora più grave, cioè che la professionalità dei medici sia solo un costo da tagliare e non un determinante della salute e della vita stessa dei pazienti.
Per Assimefac: "L’istituzione di una vera Scuola di Specializzazione che faccia acquisire competenze specifiche uniformi su tutto il territorio nazionale e la costituzione di dipartimenti universitari di medicina di famiglia sono l’unica via da percorrere per riguadagnare quella dignità ed autorevolezza persa nel corso degli anni e che da sempre ha contraddistinto la figura del medico di famiglia".
La situazione di emergenza relativa alla disponibilità di medici di medicina generale ha fatto accogliere con favore quanto stabilito nel DL Enti Pubblici, approvato di recente. Secondo tale normativa, i medici di continuità assistenziale, fino al 2026, potranno avere fino a 1.000 assistiti, mantenendo l’incarico di 24 ore di guardia medica. Per Fimmg e FNOMCeO si tratta di un passo importante per stabilizzare sia la medicina di famiglia sia la guardia medica. Commenti positivi anche da Cittadinanzattiva.
Ad affermare ciò è stato Alessandro Caminiti presidente della FIMEUC, la Federazione italiana medici emergenza e urgenza delle catastrofi, durante un'intervista rilasciata alla web Tv della Fimmg Lazio in cui ha sottolineato: "I numeri ci dicono che la maggioranza degli accessi in Ps non contatta il proprio medico di fiducia".
“Proponiamo un Manifesto per la medicina generale con l’obiettivo di rilanciare la sanità pubblica territoriale - scrive in una nota il Coordinamento nazionale Fp Cgil medici di medicina generale - rivendichiamo quei diritti e quelle tutele che, solo superando il desueto rapporto di convenzione, potranno essere assicurati anche ai professionisti della medicina generale".