Evd"Rinnoviamo la piena disponibilità a proseguire il percorso condiviso tra farmacisti e medici delle cure primarie per realizzare l’obiettivo comune di assicurare agli italiani le migliori risposte possibili sul fronte della tutela della salute”. Questo è quanto dichiarato da Andrea Mandelli, presidente della FOFI, commentando le dichiarazioni del Segretario generale Fimmg in merito al dialogo instauratosi nell'individuazione di modelli che vedono nella collaborazione tra Mmg  e farmacie la realizzazione di un'assistenza sempre più capillare e prossima al cittadino.

EvdFimmg, Snami, Smi e anche la FNOMCeO hanno espresso apprezzamenti per le dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla probabile revisione di quanto previsto dalla Mission 6 del Pnrr. Per il presidente del Consiglio, i fondi del Pnrr per la sanità richiedono un approfondimento, in particolare sulle Case di Comunità, perché c'è il rischio di dare vita "a cattedrali nel deserto". I sindacati, con i dovuti distinguo, si dicono pronti a collaborare e auspicano che parte delle risorse del Pnrr vadano allo sviluppo della sanità territoriale con investimenti anche sul personale.

“Tutelare l’ambiente significa tutelare la salute delle persone, come medici ci dobbiamo impegnare in prima persona sul fronte dell’inquinamento ambientale e dei cambiamenti climatici, che rappresentano un’emergenza per la nostra società e per la nostra salute”. Lo ha detto Pietro Dattolo, Presidente dell'OMCeO di  Firenze, durante i lavori del Convegno: "Medico e ambiente: un impegno non più rinviabile”, svoltosi a Firenze.

A denunciare ciò è Francesco Marino segretario nzionale Fimmg settore emergenza sanitaria: "Con la conversione in legge del cosiddetto Decreto bollette - ha dichiarato - i medici dell'Emergenza Territoriale sono stati nuovamente ignorati dalla politica. Ci lascia perplessi che la possibilità di passaggio da 'convenzionati' a 'dipendenti' sia stata prevista esclusivamente 'a favore' dell'Emergenza intraospedaliera, tralasciando e dimenticando il Territorio".

EvdA sostenere ciò è la Direzione Nazionale del Sindacato dei Medici Italiani (Smi). Per Smi: "Le risorse investite sull’area sono irrisorie. Non si tiene conto né dello sforzo organizzativo fatto dai medici in questi anni, né dell’inflazione corrente. Per non parlare dei medici di continuità assistenziale, eterna Cenerentola della categoria e dei medici 118 neanche menzionati nel nuovo Atto di Indirizzo".

EvdFimmg, Snami, Fismu e Fimp, anche se con qualche distinguo, hanno accolto positivamente il disegno di legge presentato dalla Lega sul potenziamento della medicina territoriale. Piace la Rete della presa in carico globale, la messa in campo  di circa un miliardo e mezzo da dedicare a obiettivi specifici relativi alla partecipazione della medicina generale ai processi di rinnovamento, il fatto che i Mmg restino professionisti in convenzione. Per la Fismu, il disegno di legge, con le opportune modifiche, potrebbe essere la leva che porta a quel ruolo unico della medicina generale sul modello della specialistica ambulatoriale.

In piena prima ondata pandemica i Mmg lombardi hanno utilizzato al meglio gli esigui strumenti che avevano a disposizione per la tutela dei pazienti più fragili e anziani. L’ATS di Milano, proprio in quel periodo, ha sviluppato un intervento basato sulla chiamata attiva dei medici di medicina generale verso i pazienti a rischio che si è rivelato efficace nel ridurre gli outcome sfavorevoli nel breve periodo, mostrando una riduzione della mortalità nel gruppo dei soggetti contattati rispetto al gruppo dei non contattati.