Si stima che più di 5 milioni di persone in tutto il mondo soffrano di colite ulcerosa, un'infiammazione cronica del colon che spesso progredisce in fasi le cui cause non sono state ancora completamente studiate. Un nuovo studio internazionale con la partecipazione di ricercatori dell'Università di Medicina di Graz e dell'Università di Graz ha ora prodotto risultati rivoluzionari sullo sviluppo di questa malattia.
Gli over 80 dal 1995 al 2010 sono passati da 6,7 a 12,5 milioni e saranno 51 milioni nel 2050. L’incidenza dei tumori passa da circa 750 casi per 100mila abitanti nella fascia 55–59 anni a 2.200 casi per 100mila nella fascia 80–84 anni, triplicando il rischio con l’avanzare dell’età. L’onco-geriatria è stato uno dei temi del 39° Congresso nazionale della Società italiana geriatria ospedale e territorio, svoltosi a Modena.
In uno studio pubblicato su Nature Medicine, un team di ricercatori del Center for Phage Biology and Therapy di Yale ha scoperto un nuovo approccio che potrebbe rivoluzionare la lotta contro la resistenza antimicrobica.
È recente la scoperta da parte di un team di ricercatori che alcune combinazioni di malattie, in particolare quelle cardiometaboliche come il diabete e le malattie cardiache, potrebbero più che raddoppiare la probabilità di una futura diagnosi di depressione. L'assistenza sanitaria, ha detto uno degli autori, spesso tratta la salute fisica e mentale come cose completamente diverse, ma questo studio dimostra che bisogna cercare di anticipare e gestire la depressione nelle persone con malattie fisiche.
L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano pone l'accento su un tema sempre più rilevante: il tumore del rene, una patologia in crescente incidenza che in Italia registra oltre 13 mila nuove diagnosi ogni anno, con una prevalenza maggiore negli uomini con un rapporto di circa 2 a 1. Pur colpendo principalmente adulti e anziani, esistono forme più rare che interessano anche i giovani. I fattori di rischio più comuni includono fumo, obesità, ipertensione oltre che una predisposizione genetica, al momento definibile in una piccola percentuale di pazienti.
Studi precedenti hanno esaminato come i fattori di rischio individuali influenzano la mortalità, ma pochi hanno esaminato l'effetto cumulativo del controllo di più rischi contemporaneamente. Sulla base di queste sfide, c'è un urgente bisogno di indagare se la gestione di una gamma più ampia di rischi per la salute possa ridurre o eliminare la mortalità prematura tra gli individui con ipertensione.
Si avanza l’ipotesi di ridefinire i cutoff del Bmi per i giovani atleti maschi, portandoli a valori più elevati rispetto alla popolazione generale per definire correttamente sovrappeso e obesità. Un gruppo di ricercatori ha calcolato che dovrebbe essere usato un cutoff del Bmi di 33,7 kg/m2 per diagnosticare l'obesità in questa categoria di soggetti.