L'aggiornamento statistico 2025 della Heart Failure Society of America (Hfsa), pubblicato nel Journal of Cardiac Failure, sottolinea l'aggravarsi del peso dell'insufficienza cardiaca (Hf), sottolineando le disparità e la necessità di un'azione incisiva in termini di prevenzione e trattamento. Il report integra sezioni su amiloidosi cardiaca, cardiomiopatia ipertrofica, test genetici e modellizzazione economica.
L'esposizione ubiquitaria alle microplastiche (Mp) — definite come particelle polimeriche inferiori a 5 mm — ha sollevato interrogativi significativi riguardo il loro potenziale impatto sulla salute umana. Nell'ambito del progetto microONE, uno studio pionieristico è stato condotto per analizzare direttamente l'interazione di diverse tipologie di microplastiche con il microbioma intestinale umano ex vivo.
La potenziale eliminazione dell'agente di contrasto è stata investigata tramite la valutazione della Mri biparametrica, una metodologia più breve, più sicura e meno dispendiosa; in prospettiva sono possibili benefici organizzativi e ambientali significativi su vasta scala, inclusa una maggiore capacità di gestione dei pazienti.
I risultati di un recente studio indicano che la fluoxetina fa più che aumentare i livelli di serotonina: essa modifica il modo in cui le cellule cerebrali gestiscono l'energia e rimodellano le loro connessioni, promuovendo potenzialmente la plasticità cerebrale.
Questa sindrome, definita dall'American Heart Association (Aha) nel 2023, non è soltanto un concetto clinico, ma si è dimostrata un predittore nel mondo reale dell'aspettativa di vita e degli esiti sanitari. I risultati evidenziano l'urgente necessità di un’assistenza integrata che tratti queste condizioni in modo congiunto, anziché isolatamente.
I criteri diagnostici per il declino cognitivo vascolare e la demenza (Vcid) sono stati aggiornati con la pubblicazione dei criteri VasCog-2-Wso, sostenuti dalla World Stroke Organization (Wso). Questi criteri forniscono una standardizzazione internazionale per affrontare la demenza vascolare (VaD), che rappresenta la seconda forma più comune di demenza (15%-20% dei casi). La malattia cerebrovascolare (CeVD) contribuisce al declino cognitivo fino al 75% dei soggetti con demenza.
Una nuova ricerca suggerisce che le differenze di sesso possono influenzare la performance neurocognitiva e gli outcome somatici nelle persone affette da disturbo bipolare (Db) e schizofrenia (Sz). È emerso che queste differenze possono avere un impatto significativo sulla patogenesi e sul decorso di queste condizioni patologiche, sottolineando la necessità di piani di trattamento che ne tengano conto.