EvdÈ stato pubblicato su PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences lo studio a cura del Monoclonal Antibody Discovery (MAD) Lab e del Data Science for Health (DaScH) Lab della Fondazione Toscana Life Sciences che analizza l’importanza della valutazione della risposta immunitaria indotta dalla porzione Fc degli anticorpi monoclonali umani nello sviluppo di nuove terapie contro SARS-CoV-2.

Alcuni dati mostrano che bassi livelli di interleuchina-4 e interleuchina-17 sono associati alla malattia coronarica. Questi marcatori potrebbero potenzialmente servire come strumento diagnostico per guidare l'invio del paziente all'angiografia.  Il modello di previsione del rischio costruito combinando queste citochine sieriche con altri fattori di rischio clinici come sesso, fumo, diabete e C-Hdl ha il potenziale per identificare individui con CAD senza IM acuto e potrebbe essere strumento diagnostico economicamente vantaggioso e a basso rischio per guidare l’invio di pazienti sintomatici all’angiografia, soprattutto in contesti con risorse limitate.

Poiché la causa delle malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa non è ancora nota, il trattamento per i malati è attualmente mirato ad alleviare i sintomi, spesso dolorosi. La scoperta da parte di un gruppo di ricerca della MedUni Vienna che il fattore scatenante dell'IBD potrebbe trovarsi sulla superficie delle cellule epiteliali intestinali fornisce un nuovo potenziale punto di partenza per lo sviluppo di strategie terapeutiche.

EvdUno studio Iss conferma che l’Italia è ‘iodosufficiente” grazie ai 15 anni di promozione del consumo di sale iodato,  con una forte diminuzione dei rischi legati alla carenza nutrizionale di iodio, primi fra tutti il gozzo e la sua evoluzione in gozzo nodulare; inoltre si conferma anche la sicurezza del programma nazionale di iodoprofilassi.

L’ascolto della voce del paziente per migliorare le cure, la ricerca clinica, la programmazione sanitaria e la sostenibilità del Ssn. È il risultato conseguibile con un impiego sistematico e strutturato degli strumenti di raccolta dei dati sanitari. Un’indagine condotta nel contesto del progetto PATH con la collaborazione delle Associazioni di Pazienti rivela che per 3 pazienti su 4 la condivisione e l’utilizzo dei dati sanitari è fondamentale per un percorso di cura più efficace.

Un team di ricercatori ha valutato in che misura il controllo dei fattori di rischio classici della malattia arteriosa periferica (PAD) sia associato al rischio di PAD incidente nei pazienti con diabete di tipo 2. Sono stati analizzati i dati longitudinali dei registri sanitari e amministrativi nazionali in Svezia, per un totale di 148.096 individui con diabete di tipo 2 e 320.066 soggetti di controllo abbinati. I risultati hanno riscontrato un'associazione graduale tra un numero crescente di fattori di rischio di PAD e malattia incidente.

EvdIl fumo di tabacco ha effetti sui polmoni ampiamente documentati da molto tempo e il suo impatto è ben accertato. Diversa è la situazione per il fumo di cannabis, che è composto essenzialmente da canapa o marijuana (prodotto trasformato della canapa). Alcuni dati indicano che esiste un segnale  sufficiente per considerare la marijuana o la cannabis come nemiche dell’epitelio respiratorio. I futuri studi di coorte dovrebbero rafforzare l’insieme di argomentazioni che già consentono di prendere in considerazione le misure necessarie.