Silenzioso, invisibile e sottovalutato. Il colesterolo è oggi tra i principali responsabili degli oltre 18.6 milioni di vittime per patologie cardiovascolari nel mondo, che in Italia rappresentano il 34.8% dei decessi totali. Ma queste malattie sono ancora sottovalutate, con meno di un italiano su due che riesce a distinguere il colesterolo 'buono' da quello 'cattivo'.

I ricercatori dell’Italian Institute for Genomic Medicine (IIGM) e dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con il Barts Cancer Institute (BCI) della Queen Mary University di Londra hanno scoperto che l’oncogene FOXA1 ha una funzione chiave nel controllo dello “splicing” alternativo, alla base della variabilità genica e proteica all’interno delle cellule.

EvdCome emerso da una survey condotta dalla SIN (Società Italiana Nefrologia), fra i dializzati si è registrata una mortalità 10 volte superiore a quella a oggi stimata nella popolazione generale durante la seconda fase della pandemia (26% vs 2.4%). Oltre un terzo dei dializzati che si sono infettati è deceduto. I pazienti in trattamento dialitico e i portatori di un trapianto renale si sono dimostrati non solo più suscettibili a contrarre l’infezione da Covid, ma, cosa ancora più rilevante, quando infettati hanno un rischio di morire molto più elevato rispetto alla popolazione generale. 

Uno studio, coordinato dalla Statale di Milano in collaborazione con l’Università dell’Insubria, di Milano-Bicocca e di Tor Vergata ha evidenziato che l’Alzheimer modifica l’interazione tra le proteine e la fisiologia delle cellule in modo differente tra uomini e donne. È quanto emerso da un recente studio, tutto italiano, pubblicato su Cell Reports, che ha presentato i risultati dell'analisi di campioni post mortem di ipotalamo da cervelli di uomini e donne con un invecchiamento normale e da pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.

Una ricerca condotta in un modello sperimentale animale ha dimostrato che, negli animali giovani, all’induzione di ipertensione faceva seguito una perdita ossea e un danno osseo correlato all'osteoporosi di entità paragonabile quanto riscontrabile nei topi più anziani. I dati sono stati presentati al convegno dell'American Heart Association (San Diego, 7-10 settembre 2022).

EvdUn team di ricercatori francesi ha evidenziato che esiste un legame tra la sensibilità al dolore e il ritmo circadiano di una persona. Nell’articolo, pubblicato su Brain, il gruppo descrive come hanno testato la sensibilità al dolore in volontari maschi sottoposti a un "protocollo di routine costante". Gli scienziati sanno da molto tempo che le persone che soffrono di dolori sembrano sentirli con maggiore intensità durante le ore notturne. Ma perché questo accada è rimasto un mistero. Ma adesso i ricercatori hanno trovato un indizio: il ritmo circadiano.

Una nuova ricerca ha rilevato che gli adolescenti attivi sui social media sono esposti a contenuti che potrebbero metterli a rischio di sviluppare problemi di droga e alcol. Lo studio, firmato dai ricercatori dell'Università del Queensland ha esaminato il modo in cui i contenuti sull'uso di droghe e alcol sono stati rappresentati sui social media. Sono stati esaminati quasi 16 milioni di post su Twitter, YouTube, Instagram, Pinterest, TikTok e Weibo ed è emerso che la maggior parte dei contenuti sull'uso di droghe e alcol era rappresentato positivamente.