Uno studio dell’Iss presentato al Congresso internazionale di Medicina di Genere rivela che negli operatori sanitari la risposta immunitaria delle donne al vaccino contro il Covid si è mostrata essere superiore a quella degli uomini ma declina più rapidamente a 150 giorni dalla seconda dose. Negli uomini, però, elevati livelli di testosterone potrebbero predire lo sviluppo di più anticorpi.
Una ricerca presentata al congresso Esc 2022 rivela che il cuore dei fumatori è più debole di quello dei non fumatori. Lo studio ha rilevato che nelle persone che fumano si osserva un peggioramento della loro funzione cardiaca. I danni non sono definitivi poiché la medesima ricerca ha documentato che alcune funzioni sono state ripristinate quando le persone hanno smesso di fumare.
Parte il progetto di ricerca internazionale “NEUROCOV” sugli effetti neurologici e psichiatrici a lungo termine del Covid. Il progetto, finanziato dalla Commissione europea con durata quinquennale, è stato sviluppato dallo Human Technopole e dal Centro tedesco per le malattie neurodegenerative (DZNE) e coinvolge dieci istituti di sette paesi. Human Technopole, a cui saranno destinati 3.2 milioni di euro di finanziamenti europei, sarà impegnato nello studio dei meccanismi alla base della malattia per arrivare allo sviluppo di nuove terapie.
L'impatto della respirazione dei gas di scarico dei motori diesel potrebbe essere più nocivo nelle donne che non negli uomini, secondo una nuova ricerca presentata al Congresso internazionale della European Respiratory Society a Barcellona. I ricercatori hanno indagato le modificazioni nel sangue causate dall'esposizione ai gas di scarico del diesel. In entrambi i sessi hanno riscontrato cambiamenti nei componenti del sangue correlati a infiammazione, infezioni e malattie cardiovascolari, osservando però che era nel sesso femminile che si registrava il maggior numero di modificazioni.
Una ricerca dell’Università degli Studi di Milano delinea un quadro più chiaro sull’origine di malattie infettive derivanti dalle specie selvatiche, utile per identificare in anticipo possibili minacce per la sanità pubblica. La pubblicazione su Science of the Total Environment.
Due grandi studi pubblicati dal British Medical Journal trovano collegamenti tra il consumo elevato di alimenti ultra-elaborati e l'aumento dei rischi di malattie cardiovascolari, cancro intestinale (colorettale) e morte. I risultati aggiungono ulteriori prove a sostegno delle politiche che limitano gli alimenti ultra-processati e promuovono invece il consumo di alimenti non trasformati o minimamente trasformati per migliorare la salute pubblica in tutto il mondo. Rafforzano inoltre l'opportunità di riformulare le linee guida dietetiche in tutto il mondo, prestando maggiore attenzione al grado di lavorazione degli alimenti insieme alle raccomandazioni basate sui nutrienti.
Un importante studio internazionale, a cui hanno collaborato i ricercatori del Centro di Ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica Invernizzi dell’Università Statale di Milano, evidenzia una correlazione tra i livelli circolanti del marker NBL1 e la progressione dell’insufficienza renale nel diabete. Il lavoro è stato pubblicato su Science Translational Medicine.