Sono queste le parole pronunciate da Filippo Simonelli, referente Cisl medici di medicina generale della Toscana che si scaglia contro la soluzione pensata dalla Regione per fronteggiare la cronica carenza di Mmg attraverso l'innalzamento del massimale da 1.500 a 1.800 su base volontaria. Al momento sono pochi i medici di famiglia della Toscana che hanno aderito.
A questa domanda hanno cercato di rispondere gli esperti nell’ottavo incontro, presso la sede milanese dell’Istituto Mario Negri, organizzato dal Centro Studi di Politica e Programmazione Socio-Sanitaria dell’Istituto. Il confronto è stato incentrato sul processo di destrutturazione del Ssn pubblico a cui si potrebbe rimediare, secondo Ivan Cavicchi, solo attraverso una quarta riforma che riparta dalla legge 833 “correggendo gli squilibri causati dalle controriforme attuate negli anni ’90”.
"In base ai dati relativi a studi recenti - spiega Aifa - i fluorochinoloni continuano a essere prescritti al di fuori degli usi raccomandati". Motivo per cui l'Agenzia Italiana del Farmaco, in una nota informativa, concordata con le autorità regolatorie europee d'intesa con i titolari di autorizzazione all’immissione in commercio di antibiotici fluorochinolonici, raccomanda di prescriverli "solo nelle indicazioni approvate e dopo un'attenta valutazione dei benefici e dei rischi sul singolo paziente".
È quanto ha ribadito il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, nel suo intervento all’Assemblea annuale Federmanager Roma. Un rischio insito nelle contraddizioni del nostro Ssn che attualmente “garantisce una 'salute diseguale' a livello territoriale che influisce anche sulla riduzione degli anni di vita". Motivo per cui, per il presidente della Fondazione Gimbe, è necessario effettuare "coraggiose riforme di sistema, una rigorosa governance delle regioni e investimenti vincolati per il personale sanitario".
Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci, precisando che è allo studio un modo per revisionare il sistema di valutazione dei farmaci innovativi, in particolare prevedendo la possibilità di inserire nel Fondo degli innovativi anche i farmaci a innovatività condizionata, ovvero quelli che saranno poi rivalutati dopo 18 mesi.