Lo studio Surmount-5 ha confrontato tirzepatide, un doppio agonista del recettore Gip e Glp-1, con semaglutide, un mono agonista del recettore Glp-1 in adulti che vivono con obesità senza diabete. I partecipanti che hanno usato tirzepatide hanno perso 22.8 kg contro i 15 kg dei partecipanti che hanno usato semaglutide.

La politerapia nel diabete di tipo 2 sta emergendo come una realtà sempre più diffusa e scientificamente supportata, ribaltando il preconcetto che "meno farmaci è sempre meglio". È un termine apparso nella letteratura medica più di 150 anni fa ma sempre in voga, se non addirittura in crescita, a causa dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento dell'incidenza di patologie croniche che si presentano contemporaneamente come complicanze di una condizione primaria.

EvdSi tratta del primo studio condotto in Italia con odevixibat. Il coordinatore dello studio Angelo Di Giorgio: “Straordinario risultato, non replicato al momento in nessun altro paese europeo, ottenuto grazie alla collaborazione tra i vari centri specialistici italiani”. Confermato l’impegno dell’Area Fegato della società scientifica Sigenp (Società Italiana di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione Pediatrica) presieduta dal prof. Claudio Romano.

EvdAl convegno dell’American Society of Hematology (Ash) i dati relativi al follow-up a lungo termine dei pazienti affetti da anemia falciforme negli studi clinici continuano a dimostrare la durata dei benefici trasformativi di exa-cel. Il profilo di sicurezza è coerente con il condizionamento con busulfano e il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche.

I risultati dello studio clinico di Fase 2 Ignyte sono stati così convincenti che di recente il trattamento con virus dell’herpes modificato ha ricevuto da parte della Food and Drug Administration la designazione di Breakthrough Therapy per il trattamento di pazienti adulti con melanoma avanzato precedentemente trattati con immunoterapia.

I risultati di tre studi firmati da Giuseppe Curigliano (Ieo), pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche internazionali, confermano progressi storici nella cura dei tumori della mammella metastatici e iniziali ad alto rischio. Curigliano: “L’obiettivo è ora la guarigione per tutte le pazienti”.