La giusta esigenza di accelerare e ampliare la campagna di vaccinazione non può andare a discapito della sicurezza. È questa la posizione della FNOMCeO dopo l'approvazione del Decreto "Sostegni" che di fatto non chiarisce se sia prevista o meno la presenza del medico nelle farmacie coinvolte anch'esse come sedi di campagna vaccinale. Critiche anche dallo Snami secondo cui il decreto "Sostegni" di fatto annulla la precedente norma che prevedeva le vaccinazioni in farmacia solo in presenza di un medico.

La richiesta è stata avanzata da Nunzia Placentino, presidentedi Assimefac, associazione che ha promosso il 19 marzo la giornata nazionale della Medicina Generale e poi ribadita da Pina Onotri, segretario generale Smi nell'incontro con il Commissario Straordinario per l'emergenza Covid: "Nell'incontro con il Commissario Straordinario Figliuolo per dare il nostro contribuito alla velocizzazione della campagna vaccinale di massa anti Covid chiediamo, prioritariamente, che siano destinati ai medici di medicina generale i vaccini monodose prodotti dalla Johnson&Johnson per la vaccinazione dei cittadini".

Si è svolto di recente, presso il Comando Logistico dell’Esercito, l’incontro tra una delegazione di Fimmg e la Struttura Commissariale di Governo retta dal Generale Francesco Paolo Figliuolo. Un incontro nel corso del quale il Commissario ha attentamente valutato ogni aspetto del coinvolgimento della Medicina Generale nell’ottica dell’accelerazione, già ampiamente impressa, al programma di vaccinazione di massa.

La pandemia ha provocato nel 40 per cento del personale sanitario reazioni acute di stress tanto più aggravate dalla vicinanza e dal tempo trascorso con i pazienti e le loro famiglie. A rivelare ciò la ricerca pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, condotta su un campione di 184 partecipanti provenienti da 43 paesi e 5 continenti diversi tra il 1 maggio ed il 15 giugno 2020, coordinata dall’Università di Pisa.

“A più di dieci giorni dall’accordo con i medici di famiglia – ha dichiarato  Paolo Carollo, segretario  Fismu-Sicilia - la Regione non ha fatto nulla. C'è uno stallo organizzativo e il mancato coinvolgimento dei medici e degli ambulatori sul territorio. I cittadini sono spaventati. All’assessore alla salute Razza diciamo che se si continua a non rispettare i professionisti del Ssn, sarà sciopero, chiuderemo gli ambulatori”.

A chiederla sono gli esponenti della Fimmg-Lazio che, dopo la disamina del testo dell’accordo discusso in occasione del recente Comitato Regionale per la Medicina Generale, hanno rilevato alcune criticità sul il coinvolgimento dei medici della Continuità Assistenziale e della Medicina dei Servizi nella funzione di medici vaccinatori.

I medici e gli operatori sanitari di prima linea, che hanno già pagato un prezzo altissimo anche a causa delle inefficienze di sistema,  dopo un anno di pandemia – dichiara Carlo Palermo segretario Nazionale Anaao Assomed - meritano di essere difesi con ogni mezzo. Meritano quella serenità nel curare che i giudici invocano per sé stessi nel giudicare". Ma la richiesta dell’Anaao Assomed di uno scudo legale per gli operatori sanitari, addetti alla somministrazione delle vaccinazioni anti Covid, secondo Palermo, "non può assolutamente essere interpretata come un’indiretta ammissione di pericolosità del vaccino".