L'allarme è stato lanciato dal presidente dell'Ordine, Pietro Dattolo, che si è appellato all'assessorato della Salute della Regione auspicando "scelte diverse da quelle fin ora intraprese e condivise". "Spostare specialisti di altri settori al pronto soccorso - ha precisato - lascerebbe sguarniti i reparti".
Questa è la domanda che Pina Onotri, segretario generale Smi, ha posto, attraverso una missiva, al Direttore Generale dell'Inail e al Presidente della Sisac, per avere chiarimenti in merito ad un dispositivo normativo della legge di Bilancio 2019, inerente la ripartizione economica del fondo Inail. Norma che prevede uno specifico finanziamento aggiuntivo, destinato alla copertura economica per i medici di medicina generale e del Pronto soccorso, sulla base del computo delle certificazioni emesse e trasmesse a Inail, attraverso il traferimento di 25 milioni di euro dall'Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro al Servizio Sanitario Nazionale.
La Medicina Generale sente la necessità di rispondere alle tante nuove richieste che vengono dai pazienti o dai loro familiari e con questo obiettivo che Fimmg e Metis hanno elaborato il documento denominato: “Gestione pazienti già Covid-19 positivi, nel contesto del territorio”. Si tratta di un Algoritmo gestionale che consente di affrontare o prevenire quelli che sono i segni clinici del cosìddetto Long Covid.
Parte della vita professionale dei medici è produrre attestati di vario genere muovendosi in una giungla di norme, circolari e aggiornamenti. Per semplificare questo lavoro e offrire un riferimento utile all'attività quotidiana l'OMCeO di Roma ha redatto il manuale: "Linee di indirizzo ed aspetti medico legali delle certificazioni mediche."Il tema oggetto del libro- spiega il presidente dell'Ordine capitolino, Antonio Magi - è complesso, specie se consideriamo tutti quegli aspetti di carattere medico legali e di responsabilità professionale legati alle certificazioni stesse che, essendo innumerevoli, possono sfuggire anche ai colleghi più esperti".
Smi settore emergenza 118 denuncia il paradosso dell'incompatibilità tra il corso di formazione specifica in Medicina Generale e qualsiasi attività convenzionale che costringe i medici del 118, insieme a quelli di guardia, idonei ad accedere in extra borsa al corso di formazione in MG, alle dimissioni dal servizio in cui attualmente lavorano. "È una situazione a dir poco paradossale"! commenta Maurizio Borgese, Responsabile Nazionale del Sindacato Medici Italiani (Smi) Settore Emergenza 118.
Ad affermarlo è Francesco Falsetti, presidente dell’Unione Medici Italiani che, commentando l’editoriale del direttore dell’Agenas, Domenico Mantovani nel nuovo numero di Monitor, la rivista dell’Agenas, dichiara: “In questo intervento non troviamo rispondenza ad una delle criticità principali del Ssn, la carenza del personale medico, in particolare dei medici del territorio”. E che ci sia una penuria di questi professionisti, soprattutto dei Mmg, lo testimoniano i continui allarmi che giungono dalla Lombardia, in particolare, solo nell'Ats di Milano sono 200 gli ambiti territoriali carenti di assistenza primaria. Ma il problema riguarda l'intero nostro Paese.
È quanto ha comunicato la FNOMCeO, in una circolare, ai presidenti degli Ordini dei Medici provinciali. Attualmente medici, infermieri, operatori delle professioni sanitarie e assistenti socio-sanitari che, senza un motivo valido, non hanno ancora rispettato l’obbligo vaccinale e non risultano neanche prenotati, sono 45.753 pari al 2,36% della categoria. La percentuale relativa ai medici sarebbe dello 0,2%, secondo quanto precisato dai sindacati di categoria.