Fnomceo, sindacati di categoria, Società scientifiche hanno espresso un giudizio unanime contro l’adozione del testo base per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria che elimina il numero programmato per l'ingresso. Una soluzione inappropriata che in futuro potrebbe portare a una nuova pletora medica.
C'è stata una levata di scudi dei sindacati di categoria, tranne la Fimmg, e dell'Ordine dei Medici contro il progetto sperimentale avviato in Piemonte tra la Regione e i farmacisti per l'esecuzione di esami gratis in farmacia. Il presidente della Fnomceo ha messo nero su bianco le anomalie riscontrate in tale progetto in una missiva inviata al governatore del Piemonte. La replica di Federfarma non si è fatta attendere: "Iniziativa finanziata con risorse nazionali, non ci sostituiamo agli specialisti".
Secondo quanto preannunciato dal Ministro della Salute, nel decreto che si sta mettendo a punto per combattere le liste d'attesa ci sarà un capitolo inerente l'appropriatezza prescrittiva. Per il medico sarà vincolante indicare nella ricetta il quesito diagnostico legato alla prestazione (secondo lo standard internazionale Icd-9-cm) per poter tracciare tutte le prestazioni per aree diagnostiche. Si calcoleranno le ricette potenzialmente attese in base al bacino di pazienti di ogni medico prescrittore e nel caso di superamento ogni Regione interverrà cercando di capirne i perché e rimettendo in linea i medici che prescrivono in modo 'anomalo'.
Sui tempi di attesa e sulla rinuncia alle cure è intervenuto di recente il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, sottolineando: "La medicina generale si riconferma ancora una volta l’unico vero baluardo del Ssn strutturalmente adeguato a fornire ai cittadini un’assistenza di prossimità, gratuita e accessibile a tutte le fasce socio-economiche, trasversalmente in tutto il Paese. La difesa del servizio sanitario pubblico passa attraverso la difesa della medicina generale, che è ancora oggi espressione compiuta dei principi che ne hanno ispirato l’istituzione”.
Questa l'esortazione di Francesco Esposito, segretario nazionale della Federazione dei medici territoriali (Fmt) che auspica a una forma contrattuale unificata dell'area convenzionale: "Non la chimera della dipendenza, e neppure lo status quo, ma una terza via flessibile che consenta di salvaguardare l’autonomia del medico, garantendo tutte le tutele". Esposito chiede un sereno confronto tra le forze sindacali per una piattaforma condivisa da sottoporre alla parte pubblica.
Sono preoccupanti i dati rilanciati da Cittadinanzattiva, durante il convegno 'Desertificazione sanitaria: verso una nuova alleanza per colmare il vuoto', che mostrano una situazione di penuria di professionisti sanitari molto diffusa e variegata. La disponibilità di medici di medicina generale si aggrava e cresce il disagio professionale di chi lavora nel Ssn. Durante il convegno sono stati presentati i dati di tre grandi progetti europei - Ahead, Meteor e Oasis - che affrontano il fenomeno della desertificazione sanitaria come urgenza da affrontare su tutto il territorio europeo.
L'art. 6 dell'Acn della medicina generale cita la certificazione infortunistica tra gli obblighi del medico di famiglia. Nell'incontro con il sovrintendente sanitario nazionale Inail, il Sindacato dei medici italiani (Smi) ha chiesto che i Mmg emettano solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, che venga predisposta una piattaforma digitale per semplificare tali procedure e ha posto l'attenzione anche sulla necessità che si avvii un percorso per il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per i medici di medicina generale.