Dignità lavorativa, retributiva e formativa, questo chiedono i medici specializzandi che hanno manifestato di recente a Roma. La manifestazione, organizzata da Anaao Giovani, Als e Gmi, è la prima di una serie di iniziative volte a sensibilizzare il mondo politico, accademico e civile sulle tante criticità di un’intera generazione di giovani medici.

L'iniziativa è di Fimmg Lazio che ha redatto un Manifesto, inviato ai medici di famiglia, con semplici regole, sia per prevenire i contagi nella vita comune, sia  per mettere in sicurezza gli ambulatori, evitando che diventino possibili centri di diffusione virale esponendo, in particolar modo, gli assistiti fragili e anziani.

Il presidente dello Snami, "stigmatizza ogni forma associativa coatta che mortifica i medici" motivo per cui boccia il Progetto Case di Comunità Spoke, elaborato da Enpam che si propone di supportare la creazione di una piattaforma organizzata di CdC Spoke o Mini-Spoke, da collegarsi con le Case di Comunità Hub previste dal Pnrr, in cui operino, équipe multidisciplinari composte da medici di medicina generale e liberi professionisti.

EvdForse è questo il profilo professionale che si sta delineando per il medico di medicina generale. A contribuire a tale possibile eventualità c'è un'iniziativa dell'Enpam che stanzierebbe risorse per finanziare le AFT, denominate da un recente progetto dell'Ente Case di Comunità Spoke. Un progetto che ben si affianca alla piattaforma della Fimmg che promuove specifiche iniziative gestionali, tra cui le coop, che salvaguarderebbero l'autonomia professionale, nonché organizzativa, valorizzando le cure territoriali e mettendo la MG al centro.

EvdNe è convinta Pina Onotri segretario generale Smi. A impensierire è lo scenario delineato dopo la presentazione del Nadef che dà adito a ulteriori dubbi su di un reale rilancio della professione e sulla capacità di poter fronteggiare la mancanza di personale medico, in particolare dei medici di medicina generale.

Non sono solo i Mmg a denunciare che l'adempimento delle pratiche burocratiche toglie tempo clinico ai propri pazienti. A sottolineare recentemente tale problematica sono stati gli ematologi, sottolineando che dedicano il 47% del loro lavoro alle attività burocratico-amministrative e solo il rimanente 53% a quelle mediche.

Visto il caos sui recenti concorsi di specializzazione 2023, Anaao giovani, Als e Gmi chiedono un incontro con il MUR per la risoluzione dei problemi e la riforma della formazione medica "perché non ci si può permettere di perdere migliaia di contratti di formazione medica, ne si può più tollerare di avere un impianto formativo fermo al 1999 con un inquadramento del medico specializzando sottopagato, con pochi diritti e molti doveri e incompatibilità". Motivi per cui sono pronti a scendere in piazza.