La fascia di età numericamente prevalente per tutte le specialità, tra i medici specialisti italiani attivi sul campo, è tra i 64 e i 73 anni. A confermare questi dati è un’analisi condotta dal Cogeaps, il Consorzio della Gestione anagrafica delle professioni sanitarie e FNOMCeO. Inoltre l'analisi rileva un netto calo dei giovani medici che scelgono alcune specialità considerate più a rischio di denunce o comunque con un peggior rapporto tra gratificazioni professionali/economiche e frustrazioni.
La Federazione CIMO-FESMED ha inaugurato sui propri canali social una nuova rubrica, “La fuga di Ippocrate”, che in poche ore ha ottenuto migliaia di reazioni, condivisioni e commenti da cui si evince uno spaccato drammatico delle condizioni in cui i medici sono costretti a lavorare. Per Guido Quici, presidente del sindacato CIMO-FESMED, occorre rendere nuovamente attrattivo il Ssn e incentivare i professionisti che decidono di lavorare nella sanità pubblica. "Se si ha a cuore la salute dei cittadini, questa dovrebbe essere l’emergenza prioritaria da affrontare".
Mille all’anno sono i medici italiani che richiedono i certificati per trasferirsi all’estero. A comunicare il dato, che conferma il trend reso noto di recente dal Ministro della Salute, è stato il Presidente della FNOMCeO. Nel frattempo, tra pensionamenti e dimissioni, due milioni di nostri connazionali sono senza Mmg, mentre la pubblicazione del bando di concorso per l'ammissione al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG) 2023/26 latita. Che fare? Sicuramente intervenire su programmazione degli accessi a Medicina, sulla formazione e sulle condizioni di lavoro dei medici nel Ssn. Argomenti questi che sono stati al centro del dibattito politico.
Il meccanismo non sarà automatico né generalizzato per tutti, ma subordinato ad ambiti territoriali e a determinate condizioni. Potrà infatti scattare solo "in assenza di offerta di personale medico convenzionato collocabile" ovvero se in una zona carente ci fosse una mancanza di medici tale da mettere in pregiudizio l'assistenza sul territorio. È quanto tiene ad evidenziare Fimmg-Roma sul suo sito, pubblicando il testo del comma 9 octies decies relativo al decreto Milleproroghe.
A Firenze 1 medico su 2 usa Whatsapp. Attraverso la messagistica istantanea vengono inviate prescrizioni, valutati esami e dati consigli terapeutici. 8 dottori su 10 hanno un contatto con gli assistiti tramite smartphone, ma per molti tutto questo è diventato un'invasione della propria sfera privata. Poco usata l'email. Questo, in sintesi, quanto emerge da un sondaggio condotto nel 2022 dall'OMCeO di Firenze, tramite un questionario diffuso ai propri iscritti i cui risultati sono stati presentati di recente, nel capoluogo toscano, in occasione dell'evento "La Messaggistica Istantanea nell'esercizio della Professione Medica".
È questo lo slogan del Manifesto di sei metri per tre apparso a Trento con cui i medici di famiglia della Fimmg mettono nero su bianco il lavoro svolto nel corso del 2022, dove i numeri dell'attività burocratica hanno un peso più che rilevante. Un singolo Mmg in Trentino, nel corso del 2022, ha stilato/inviato quasi 25 mila tra ricette e impegnative, di cui il 97% dematerializzate. L'iniziativa però è stata criticata dallo Smi che la definisce inappropriata viste le attuali relazioni fra le organizzazioni sindacali della medicina generale e l'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS).
La proposta è di Tommasa Maio, segretario nazionale Fimmg Continuità Assistenziale che, dopo aver apprezzato le misure straordinarie messe in campo dall'esecutivo per i medici di medicina generale, sottolinea la necessità di adottare nuovi provvedimenti finalizzati ad ampliare anche per i medici a doppio incarico di assistenza primaria a ciclo di scelta e a ciclo orario, la possibilità di mantenere l’incarico a 24 ore settimanali fino al raggiungimento di 1.000 assistiti.