La domanda è legittima vista la recente nota stampa che giunge dal Veneto, siglata congiuntamente dai sindacati Smi e Snami. Un comunicato dal titolo evocativo: "Obbligati a scioperare per farci ascoltare! Sempre meno medici per curare una popolazione più anziana". L'acuirsi delle conflittualità in varie Regioni tra i Mmg e i rappresentanti regionali che non permettono di intraprendere un percorso negoziale risolutivo di questioni locali è ormai all'ordine del giorno. Una situazione che amplifica il disagio che tutta la categoria sta esprimendo a livello nazionale e che lo stallo della trattativa dell’Acn 2019 - 2021, dopo la pubblicazione dell’Atto di Indirizzo, non aiuta certo a risolvere.
La carenza dei medici di famiglia e quella dei medici ospedalieri è un problema basilare per il futuro del nostro Ssn, motivo per cui "occorre trovare soluzioni strutturali". A sottolineare ciò è il segretario nazionale dello Smi, Pina Onotri. La raccomandazione è diretta al Ministro della Salute che, secondo Smi, nell’intervista rilasciata a La Stampa, in cui anticipa gli argomenti principali che saranno trattati nel decreto omnibus sulla sanità, "non ha affrontato uno dei nodi fondamentali del Ssn: come si farà fronte alla mancanza drammatica di medici di medicina generale e di quelli ospedalieri".
Nel capoluogo abruzzese non si arresta la mobilitazione di Cgil, Smi, Fimmg e Snami contro il rischio di chiusura dei Nuclei di Cure Primarie. A un mese dalla dichiarazione dello stato di agitazione, l'attenzione dei sindacati si sposta sulla Regione "che deve motivare il rifiuto improvviso e ingiustificato a garantire il funzionamento e l'esistenza stessa dei Nuclei, peraltro con un atto amministrativo unilaterale non controfirmato dall'assessore alla Sanità".
L’Intersindacale Medici Puglia (Fp Cgil medici – SIMeT -Smi – Snami – UGS medici) non ha condiviso la scelta della Fimmg di abbandonare il tavolo della delegazione trattante per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale (Air). Al centro delle polemiche i fondi residui e i contributi per il personale amministrativo e infermieristico. Secondo l’Intersindacale, tali argomenti nulla hanno a che fare con il rinnovo dell’Air che rischia di essere rimandato sine die. Motivo per cui non parteciperanno alla manifestazione indetta il primo aprile dalla Fimmg.
Il Pronto Soccorso dell'Ospedale Cardarelli di Napoli è sotto organico, mancano 25 medici. Purtroppo al concorso proposto dall'attuale amministrazione del nosocomio, per provvedere a tale sottodimensionamento, si sono presentati, per un contratto a tempo indeterminato, solo 4 dei 15 medici che si erano candidati. Anche in altre parti d'Italia i medici dell'emergenza urgenza preferiscono emigrare verso altri lidi, optando, in alcuni casi per la medicina generale, come accade a Livorno.
Secondo il Sindacato dei Medici Italiani (Smi), quanto riportato dal Documento: "L’assistenza sanitaria territoriale: una sfida per il Servizio sanitario nazionale”, dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio e assistenza sanitaria (UPB), conferma i rischi di catastrofe per la Medicina Generale. In particolare a preoccupare è il giudizio antitetico, rispetto a quello espresso dal sindacato, sull’Atto di indirizzo 2019-21 per il rinnovo dell'Acn della MG. Un Atto che l'UPB definisce coerente con le previsioni del Pnrr e adattabile al nuovo Regolamento contenente gli standard dell’assistenza territoriale (DM 77/2022).
I medici e i Pls che hanno maturato i requisiti per la pensione potranno scegliere di continuare a lavorare part time, cominciando a percepire una pensione parziale dall’Enpam. A darne notizia è lo stesso Ente previdenziale sottolineando sul proprio sito che L’APP-Anticipo della Prestazione Previdenziale, creata dall’Enpam nel 2015, approvata definitivamente dai ministeri vigilanti lo scorso mese, è diventata operativa.