15 mila tra medici, infermieri e altri professionisti sanitari russi hanno scritto una lettera aperta a Vladimir Putin, sollecitandolo a cessare le ostilità nei confronti dell’Ucraina. L’appello, lanciato in nome dei principi deontologici e del Giuramento di Ippocrate, è stato raccolto e condiviso dalla FNOMCeO. Nel frattempo l'ISDE ha chiesto alla Federazione uno sforzo in più: "attivare una task force medica per la pace e la salvaguardia climatica che coinvolga i medici russi contrari alla guerra e al regime di Putin".

Le donne medico con meno di 70 anni, quindi potenzialmente in attività nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, sono, seppur di stretta misura, più degli uomini. Ma la forbice si allarga man mano che si scende con l'età e nei prossimi cinque anni avverrà il ‘sorpasso’ vero e proprio. Ad affermarlo i dati elaborati, come ogni anno, in occasione dell’8 marzo, dal CED della FNOMCeO. Una femminilizzazione della professione che per la Federazione impone nuovi modelli organizzativi e sociali, oltre a un’attenzione particolare alla sicurezza.

"L’assenza del Ministro Speranza all’incontro del 2 marzo  è stato un brutto segnale. La mobilitazione dei medici continuerà  fino a quando non avremmo un impegno politico formale da parte del governo. Siamo preoccupati e arrabbiati". A sottolineare ciò una nota congiunta del Sindacato Medici Italiani (Smi) e  Sindacato Italiano Medici del Territorio (Simet), all’indomani dello sciopero del 1 e 2  marzo dei medici dell’ area convenzionata di tutto il Paese.

A ricordarlo è il presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze Pietro Dattolo che aggiunge: "Dopo l'allarme che abbiamo lanciato sulla mancanza di personale medico, la Regione Toscana si è detta disposta a fare nuove assunzioni. Ma il nodo è a Roma, il governo deve sbloccare i fondi per la sanità della Regione”. Inoltre Dattolo ricorda che il grande tema della sanità Covid e post Covi non è solo "cemento o cambio di stato giuridico dei Mmg: ne conosciamo poi i costi reali? Inoltre gli stessi medici dipendenti ormai mal sopportano catene di comando spesso inadeguate e vincoli organizzativi non privi di forme impositive".

"Nei prossimi tre anni, nel Lazio, si preannuncia un buco da 1.200 medici di famiglia, ai quali si sommano altri 186 medici che non possono essere impiegati perchè la graduatoria, dopo quasi due anni, non è stata pubblicata dall'assessorato alla Sanità". Questo è quanto ha dichiarato, in una intervista all'agenzia Dire, il vicepresidente dell'OMCeO di Roma e provincia.

A chiederle sono Fismu e Umi Lombardia secondo cui i compiti " impropri" gestiti dai medici di famiglia e le inefficcienze del sistema sanitario regionale hanno messo a dura prova la relazione con i  pazienti. Motivo per cui si esige dalla Regione Lombardia un intervento a tutela di tale rapporto che possa esonerare i Mmg da ogni eventuale responsabilità.

"Dopo problematiche e tensioni pluriennali finalmente si sono poste le basi per rientrare verso il rispetto delle regole di ingaggio e la tutela delle diverse figure professionali dei rispettivi accordi di lavoro. Ci si aspetta un sostanziale miglioramento delle condizioni di lavoro che consenta il rientro di parte degli organici persi e maggiore attrattività per nuovi professionisti. Così commenta, in una nota, lo Snami.