La denuncia è del presidente dell'OMCeO di Firenze, Piero Dattolo: “La situazione è grave, servono medici di medicina generale e pediatri di libera scelta”. Motivo per cui Dattolo si appella alle istituzioni per affrontare celermente il problema e chiede alla Regione di: "mettere insieme più medici di famiglia e fare dei team, delle squadre di copertura per assicurare l'assistenza di base in territori in difficoltà".
Ne è convinto il presidente dell'Ordine dei Medici di Venezia, Giovanni Leoni, che, in una recente intervista all'Agenzia Dire, ha dichiarato: la stragrande maggioranza dei ricoverati sono i non vaccinati, i vaccinati che hanno bisogno dell'ospedale sono una quantità residuale".
Secondo l'accordo siglato di recente dalla direzione Sanità della Regione Piemonte e dalle organizzazioni sindacali di categoria, il massimale per i medici di medicina generale piemontesi passa da 1.500 a 1.800 per venire incontro all'urgente bisogno di non lasciare i cittadini senza medico di fiducia.
Secondo Anaao Assomed si continua a programmare senza coniugare l’esigenza di medici specialisti con le necessità dei territori. C'è il rischio di creare un imbuto forse anche peggiore del precedente, cioè quello post-formativo, il risultato? Per il prossimo quinquennio si dovrà fronteggiare un paradosso economico-organizzativo non di poco conto.
Serve una normativa che riconosca questo ruolo" affinché il lavoro collegiale con le altre professioni sanitarie possa essere svolto "nel rispetto di ruoli e specifiche competenze”. È quanto affermato da Pierantonio Muzzetto, Presidente OMCeO di Parma e coordinatore della Consulta Deontologica nazionale FNOMCeO, durante il Convegno nazionale “Atto e ruolo medico dieci anni dopo – Aspetti professionali, etici e deontologici”, che si è svolto al Campus universitario di Parma.
La richiesta è del segretario nazionale del settore Inps della Fimmg, Alfredo Petrone, che al riguardo ha dichiarato di aver apprezzato l’intervento del senatore Tommaso Nannicini sul Dl fiscale in cui si chiede l’impegno del Governo affinché sia ulteriormente ampliato il numero dei medici da convenzionare per risolvere "nell’immediato e definitivamente il grave problema dell’arretrato Inps che sta danneggiando migliaia di cittadini ancora in attesa di vedere riconosciuta la propria disabilità e i relativi benefici”.
Lo ha scritto di suo pugno, su un cartello che ha affisso fuori dal suo ambulatorio, Amedeo Giorgetti, medico di famiglia a Recanati. Una presa di posizione che fa molto discutere, ma che riflette un disagio che accomuna molti Mmg. A testimoniarlo ci sono episodi simili registrati in altre Regioni, per esempio, in Veneto dove alcuni medici di famiglia, come il dottor Giorgetti, hanno chiesto agli assistiti no vax di trovarsi un altro dottore perché la loro posizione, di fatto, annulla il rapporto di fiducia alla base della relazione di cura con il proprio medico di medicina generale.