Medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti sanitari confermano l'astensione dal lavoro il 20 novembre. Una decisione non facile, visto che impatta sui malati, anche se le urgenze saranno sempre garantite: “Protestiamo per ridare dignità e valore al nostro lavoro. Maggioranza e opposizione lavorino insieme per disegnare il Ssn del futuro”.
Nuovo allarme dal presidente dell'Enpam Alberto Oliveti: "Ogni tanto qualcuno parla di dipendenza per i medici di medicina generale, senza però avere chiaro che la previdenza dell'intera categoria di medici e odontoiatri collasserebbe. In passato abbiamo già quantificato in 84 miliardi di euro il costo prospettico per le casse dell'Enpam se la contribuzione dei Mmg e dei Pls venisse attratta all'Inps in quanto dipendenti e lo scenario peggiore addirittura si avrebbe facendo diventare subordinati solo i nuovi medici".
Il Cnel, nella Relazione annuale sui servizi della Pa, ha evidenziato che la dotazione dei Mmg nel nostro Paese è minore rispetto ai principali Paesi Ue. Le ragioni di tale carenza per Pina Onotri, segretario generale Smi, sono molteplici e chiede alla Parte pubblica di stanziare maggiori finanziamenti per una remunerazione in linea con quelle dell'Europa per un rilancio effettivo della professione. Smi propone inoltre di mettere subito in campo correttivi contrattuali: part time, remunerazione del lavoro straordinario e modalità di lavoro agile in telemedicina.
I rinnovi e la corretta applicazione dei contratti dei medici dipendenti continuano ad essere una chimera, ostacolati da più parti per i più svariati motivi. I risultati di un’indagine condotta dalla Federazione Cimo-Fesmed su 155 aziende, infatti, mettono in luce numerose resistenze alla corretta applicazione del Ccnl firmato a gennaio. E intanto si attende ancora l’atto di indirizzo necessario ad avviare le trattative per il triennio 2022-2024.
In merito all'ennesimo atto di violenza nello studio di un Mmg non in associazione, avvenuto a Ponticelli in provincia di Napoli, il segretario regionale di Smi-Campania Giovanni Senese ha contestato le affermazioni della stampa locale sull'importanza del numero dei sanitari presenti nello stesso studio come deterrenza alle aggressioni, sostenenendo che nei Pronto soccorso, nei presidi di guardia medica, nel 118, la presenza di più sanitari ha determinato aggressioni di maggiore efferatezza.
L'alleanza è stata sancita presso il Ministero della Salute in occasione del quarto appuntamento dell’anno del progetto “La Sanità che vorrei...”, promosso dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, in collaborazione con altre Società scientifiche (in questa occasione Simg, Sigot, Sin), con gli infermieri di Fnopi, le associazioni di pazienti, le rappresentanze della società civile e delle imprese, i decisori politici e le istituzioni.
"I dati Istat sulla carenza di infermieri e medici sono allarmanti soprattutto riguardo ai medici di famiglia e confermano le ragioni che hanno portato allo stato di agitazione della categoria". A sostenere ciò Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg: "Non si comprende come possa coesistere la consapevolezza istituzionale di questa criticità - certificata a questo punto dall’Istituto nazionale di statistica - con una Legge di Bilancio che dimentica di fatto i medici di medicina generale, categoria che sostiene sulle proprie spalle il peso delle cure primarie e dell’assistenza di prossimità".