Secondo il monitoraggio della Corte dei Conti, 49 delle 125 Case di Comunità attive nella Regione offrono servizio per meno di 12 ore al giorno e meno di 6 giorni a settimana; 15 strutture sono state accreditate come “Spoke” e funzionano per 12h invece di 24h, 6 giorni su 7 invece di 7 giorni su 7 non rispettando l'accordo col Ministero della Salute; 85 risultano sprovviste di medici di medicina generale e in 112 mancano i pediatri di libera scelta.
Specializzazione, migliori retribuzioni e carriera per evitare il tracollo: questi sono i provvedimenti proposti da Snami da effettuare nell'immediato. “La MG si sta spegnendo sotto i nostri occhi - ha dichiarato Angelo Testa, presidente Snami - e con essa il diritto alla salute dei cittadini. Non possiamo più aspettare. Le soluzioni ci sono e devono essere messe in campo subito".
Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, esprimendo piena solidarietà e la vicinanza di tutta la categoria alle ragioni che hanno animato lo sciopero indetto da dirigenti sanitari, infermieri e appartenenti ad altre professioni sanitarie avverte che, se necessario, anche la Medicina Generale è pronta ad azioni di protesta: "Come lo sciopero, anche lo stato d’agitazione che la MG sta portando avanti è il sintomo di una situazione ormai insostenibile se si vuole preservare un’assistenza di prossimità capillare e capace di rispondere alle sfide della cronicità".
“Serve un supporto delle cure territoriali, non solo per proteggere gli ospedali e i Pronto Soccorso, ma la popolazione stessa, sempre più anziana e con comorbidità. Non esiste un servizio sanitario pubblico ed efficiente senza cure primarie al passo coi tempi”. A sottolineare ciò, Alessandro Rossi, Presidente Simg, all'apertura del 41° Congresso Nazionale della Società scientifica, che ha preso il via con sessioni virtuali e vede riuniti a Firenze oltre 3.500 Mmg in presenza dal 28 al 30 novembre.
"Sburocratizzare la Medicina Generale, valorizzare la telemedicina per le visite a distanza e l’autocertificazione dei primi tre giorni di malattia, questi sono gli obiettivi sui quali i medici si stanno battendo", così Pina Onotri, segretario generale dello Smi che ha annunciato il lancio della petizione pubblica per il riconoscimento della validità legale per le visite a distanza e dell’autocertificazione dei primi tre giorni di malattia da parte dei pazienti. "Riteniamo - precisa Onotri - che queste due misure possano essere utili a ridurre lo stress di molte strutture sanitarie territoriali e ospedaliere, costrette a rispondere a pratiche amministrative e non sanitarie".
A lanciare l'allarme Fabiola Fini, vice presidente vicario Fvm e vice segretario nazionale Smi sottolineando che nell'emergenza-urgenza mancano oltre 4.500 medici e circa 10.000 infermieri e la continua carenza di investimenti nel Ssn non depone certo a favore di una ripresa del settore.
“Gli adempimenti burocratici sottraggono tempo prezioso alla cura dei pazienti e aumentano il carico di stress per i medici di famiglia. Con sempre meno medici di medicina generale e una popolazione anziana in crescita, è urgente trovare soluzioni concrete". Questo è l'alert che ha lanciato di recente Angelo Testa, presidente nazionale Snami. Il sindacato ha anche proposto alcune misure di semplificazione da avviare il più presto possibile.