EvdA legislazione vigente mancano i presupposti giuridici ed economici per cambiare la natura del rapporto di lavoro dei medici di medicina generale. A sottolineare ciò, in una missiva inviata alla nostra redazione, è Mauro Marin Mmg ed ex Direttore Distretto Sanitario e  Dipartimento Cure Primarie di Pordenone. Marin sottolinea che secondo la sentenza n.149/2010 della Corte Costituzionale, nel rispetto dei principi disposti dall’art. 97 della Costituzione, dal D.Lgs 502/92 e dal D. Lgs 165/2001, la trasformazione del rapporto di lavoro convenzionato dei Mmg in rapporto di lavoro dipendente pubblico a tempo indeterminato non è consentita in assenza di superamento di un pubblico concorso e in assenza del requisito ineludibile del possesso di una specializzazione universitaria attinente al ruolo.

EvdSnami ha deliberato l’uscita dall’intersindacale a causa di una frattura insanabile con le altre sigle partecipanti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? La partecipazione della Fimmg alla presentazione della proposta di riforma dell'assistenza territoriale di Forza Italia. Per il presidente Snami Angelo Testa è inaccettabile che una parte dell’intersindacale partecipi ad iniziative politiche su disegni di legge riguardanti la medicina territoriale, esprimendo apprezzamenti che non rappresentano la posizione comune. Inoltre il sindacato evidenzia anche una crescente preoccupazione per le ingerenze della Fnomceo nella contrattazione. Preoccupazione manifestata di recente anche dal Sindacato dei Medici Italiani (Smi).

La tre giorni elettorale per il rinnovo del Comitato Centrale dell'Ordine dei Medici si è conclusa con la vittoria della lista “Innovare la Professione”, guidata dal Presidente uscente. Sono stati nominati vicepresidente Giovanni Leoni, segretario Roberto Monaco, Tesoriere Brunello Pollifrone. Tra i punti programmatici del nuovo Comitato Centrale, che rimarrà in carica sino al 2028, l’adozione del nuovo Codice di Deontologia Medica, attualmente in fase di revisione.

La delegittimazione dei medici e del personale continua ad imperversare anche a mezzo stampa. La denuncia è dell'Anaoo-Assomed: "Un recente articolo -  sottolinea il segretario nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio -  afferma che i medici si dichiarerebbero in burnout senza esserlo, ma solo perché ‘fa figo.’ La nostra risposta è chiara: chiunque attacchi i medici e i dirigenti sanitari attacca tutti noi. E noi reagiremo con forza, anche nelle sedi legali" .

“Con la riforma della disabilità - ha dichiarato Massimo Martelloni, Consigliere dell’Omceo di Firenze - tutto il peso burocratico è scaricato sui medici di medicina generale che si ritrovano a fare il lavoro dei patronati. Ci occupiamo anche della parte amministrativa, questo va a scapito del tempo dedicato ai pazienti e rischia di far lievitare il costo di ogni certificato". Firenze è una delle 9 province che stanno applicando la riforma in via sperimentale. Inoltre, al riguardo, Fimmg denuncia che "il nuovo sistema ha già mostrato numerose criticità".

EvdUna grande manifestazione unitaria a maggio prossimo vedrà sfilare per le vie di Roma i medici, dipendenti e convenzionati, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, i medici del territorio e gli specializzandi, riuniti sotto lo slogan "Investire sui medici per salvare il Servizio sanitario nazionale". Le richieste dei sindacati: definizione dell'atto medico, revisione della responsabilità medica, adozione di misure volte a rendere attrattiva e a riqualificare la professione, sicurezza sui luoghi di lavoro, rinsaldamento del rapporto medico-paziente, definizione di un nuovo patto per la salute e l’adozione di un approccio “One Health”.

EvdRitorna con un emendamento al Milleproroghe la proposta di allungare l’età pensionabile per i medici del Servizio sanitario nazionale e con essa si riprende un dibattito che sembrava ormai sopito. Il presidente della Fnomceo ribadisce che questa non può essere una soluzione alla carenza di personale. Per Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed, si tratta di "uno scandaloso provvedimento ad personam” poiché sono solo 1.253 quelli che potrebbero restare in servizio oltre i 68 anni. Il segretario ribadisce che sono ben altri i provvedimenti di cui ha bisogno la sanità e che i medici e i dirigenti sanitari del Paese avanzano, inascoltati, da tempo.