Pina Onotri segretario generale Smi raccoglie l’invito del sindacato dei medici ospedalieri per la costruzione di un appuntamento unitario di tutti i medici. "Dobbiamo metterci insieme per arrestare l’inesorabile declino della sanità pubblica e per disegnare il suo futuro, realizzando una proposta politica capace di rispondere alla frammentazione in cui versa la sanità nel nostro Paese".
Ritorna a far discutere l'eventuale proposta del ministro della Salute, Orazio Schillaci, resa pubblica dai media, delineata con l’apporto di alcune Regioni e in via di definizione, che punterebbe sulla centralità delle CdC in cui eserciterebbero anche medici di famiglia dipendenti dal Ssn. Il segretario di Fmt, Francesco Esposito, rigetta questa prospettiva, bollando la questione come ideologica e il presidente della Fnomceo precisa che l'attivazione del ruolo unico, introdotto dalla nuova convenzione, vanifica qualsiasi intervento sulla natura del rapporto di lavoro dei medici delle cure primarie che intacchi quel rapporto di fiducia reciproca e continuità che è l'architrave dell’assistenza territoriale italiana.
Il Ministro della Salute, in un’intervista rilasciata alla Stampa in merito al ruolo dei Mmg, rassicura, non parla di dipendenza, ma tiene a sottolineare che ci saranno delle novità: “Il cittadino manterrà il rapporto di fiducia con il proprio medico, ma in aggiunta, in caso di bisogno, troverà nella CdC un altro medico di medicina generale che, grazie al Fse, avrà a disposizione tutte le informazioni necessarie per una appropriata presa in carico".
In un periodo storico di grandi trasformazioni, anche per la sanità, da più parti giungono sollecitazioni alla riflessione sul ruolo che i medici, in particolare i Mmg, andranno a ricoprire. Il tutto tra criticità per carichi di lavoro schiaccianti e burocrazia ipertrofica, all’interno di un sistema sanitario chiaramente in difficoltà e in cui si rimbalzano colpe e responsabilità, oltre che potenziali ausili da parte della tecnologia, IA in primis. Con tutti i distinguo del caso.
Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg commenta positivamente le correzioni approvate dal Consiglio dei ministri: “siamo soddisfatti per le modifiche approvate con il Milleproroghe, sono elementi importanti per affrontare le carenze di medici”.
“Leggiamo toni entusiastici di chi definisce ‘grande attenzione alla categoria’ ciò che in realtà è poco più di un’aggiustatina al sistema”, dichiara il presidente nazionale Snami, Angelo Testa, in merito alle disposizioni sulla medicina generale contenute nel decreto Milleproroghe.
Secondo i dati dell'indagine messa a punto dalla Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della piccola e media impresa (Cna) sul rapporto tra Sistema sanitario nazionale e pensionati risulta che per quest'ultimi il medico di medicina generale è ancora il punto di riferimento per l'accesso alle cure e in quasi il 59% dei casi si cerca un contatto diretto, possibilmente in presenza. Al contrario, il 50% non conosce le Case di Comunità e non ha mai sentito parlare di telemedicina e oltre il 68% è contrario o si sentirebbe a disagio con l’Intelligenza artificiale.