A lanciare l'allarme è lo Snami secondo cui, per i medici di medicina generale, stanno aumentando a dismisura i tempi da dedicare alle incombenze non strettamente mediche, cresce quindi il rischio di creare un'eccessiva sovrapposizione con il lavoro prioritario della clinica e cura del paziente. "Come Snami - sottolinea provocatoriamente il presidente Angelo Testa - potremmo proporre una sorta di settimana della vergogna in cui la Medicina di Famiglia fa esclusivamente green pass, vaccini, tamponi, prenotazioni e le mille altre incombenze burocratiche, alcune inutili; secondo la parte pubblica non abbiamo altro da fare".
Il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, ha precisato all'Ansa che i Mmg e i pediatri di libera scelta hanno dato la disponibilità al processo vaccinale anche per una eventuale terza dose. Ma ci sono alcuni problemi da risolvere come quello di far dialogare a livello nazionale le varie anagrafi vaccinali, quelle regionali dei vaccini obbligatori e l'anagrafe Covid. Ma c'è anche da considerare il carico di lavoro per i medici del territorio, come ha ricordato il presidente della FNOMCeO che chiede l'apertura di un tavolo sindacati-Ministro della Salute perché "per organizzare le vaccinazioni anti Covid con modalità ordinaria, bisogna rafforzare la Medicina Generale e contrattualizzare un accordo".
A dare la notizia il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani: “In base ai rilievi condotti sono poco meno di 20.000 i colleghi che hanno completato i corsi abilitanti dell’Istituto Superiore di Sanità e altri 3.000 li concluderanno a breve. Le farmacie private convenzionate che parteciperanno al Piano Vaccinale sono 10.518 su 17.617, cui si aggiungono 1.000 farmacie comunali su 2.000. Sono dati che testimoniano la nascita di una vera rete di prossimità dei siti vaccinali".
Dopo la Fimmg anche l'intersindacale Medici Puglia, in una missiva inviata al Presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano, alle autorità responsabili della sanità pugliese e ai direttori delle Asl, denuncia l'impossibilità di di continuare la campagna vaccinale vista la scarsa distribuzione dei vaccini ai medici di medicina generali.
Il segretario regionale Fimmg–Veneto, Maurizio Scassola, in merito alla campagna vaccinale regionale contro il Covid, denuncia la mortificazione e l’emarginazione del ruolo dei medici di medicina generale. "La Medicina Generale – ha dichiarato - non può essere considerata la riserva del servizio pubblico. L'organizzazione della campagna vaccinale regionale ha costretto la popolazione a rivolgersi al proprio Mmg solo in via residuale".
Il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, ha anticipato e confermato la notizia secondo la quale nel Decreto Legge “Riaperture”, varato dal Consiglio dei Ministri, è stata inserita la previsione di estendere a 9 mesi la durata del pass vaccinale."Ringraziamo il Ministro della Salute, Roberto Speranza - ha dichiarato Anelli - per aver prontamente accolto le nostre istanze, dando immediate risposte alle richieste dei professionisti”.
FIMEUC, partendo da una analisi della realtà e della normativa che ha istituito il Sistema di Emergenza-Urgenza, ritiene fondamentale, a tutela della salute del cittadino, una riorganizzazione dell’emergenza sanitaria, attraverso l’adozione universale su tutto il territorio nazionale di un modello che integri funzionalmente l’Emergenza Pre-ospedaliera ed Ospedaliera e che dia piena applicazione al Sistema Hub & Spoke, delle reti per le patologie tempo-dipendenti, un sistema governato e gestito dallo Specialista in Emergenza Urgenza.