EvdDieci punti di riflessione, da coniugare in azione, per sburocratizzare e velocizzare l’erogazione delle cure e l’accesso ai servizi sanitari. Con questa finalità è stato elaborato il "Manifesto dei piani terapeutici e dei registri", nato dal confronto e dalle istanze emerse dal recente incontro, organizzato dall’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori - Sviluppo e Tutela dei diritti, “Registri e piani terapeutici: prescrizioni di Medicina Burocratizzata. Governance o limite per l’accesso alle cure per i cittadini? Parola d’ordine oggi: semplificazione”.

Con questa finalità si sono svolte, in tutte le regioni d’Italia, decine di manifestazioni, assemblee, sit-in promossi dall’Intersindacale della Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, insieme con Associazioni di pazienti e di cittadini. Una catena territoriale intorno ad un obiettivo comune: la difesa del diritto alla salute e del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale.

A lanciare l'allarme è Francesco Esposito, segretario nazionale della Fismu, ora FMT (Federazione Medici del Territorio): "I dati di Agenas dicono che siamo sempre ultimi in tutte le macroaree della sanità pubblica regionale". Esposito chiede un cambio di rotta: "Si chiuda la stagione dei Commissari e si nominino i direttori generali”.

EvdLa critica viene dalla Commissione Emergenza-Urgenza Anaao Assomed dopo un'analisi del decreto. Per la Commissione la legge 56/2023 non contiene alcuna norma che possa risollevare le sorti di un luogo di cura in grande crisi. "Anzi  - precisa la Commissione - siamo costretti a denunciare che la toppa risulta peggio del buco. Il colpo di mannaia inferto al Pronto Soccorso è rappresentato dalla 'sanatoria' sulla partecipazione ai concorsi pubblici per l’Emergenza-Urgenza di medici privi di alcuna specializzazione”.

Sono queste le parole pronunciate da Filippo Simonelli, referente Cisl medici di medicina generale della Toscana che si scaglia contro la soluzione pensata dalla Regione per fronteggiare la cronica carenza di Mmg attraverso l'innalzamento del massimale da 1.500 a 1.800 su base volontaria. Al momento sono pochi i medici di famiglia della Toscana che hanno aderito.