È questo l’appello lanciato al nuovo esecutivo dal presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, affinché esso ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali, già fornite da OMS Europa. Innanzitutto, effettuare con priorità massima il secondo richiamo della vaccinazione anti Covid ad anziani e fragili; completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale; utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati e/o poco aerati. “Gli adeguamenti strutturali - precisa Cartabellotta - oltre a cospicui investimenti, richiedono tempi non compatibili con una eventuale nuova ondata”.

A questa domanda cercherà di delineare una risposta il V Congresso  Nazionale  dello  Smi che si svolge dal 7 al 9  ottobre a Tivoli. Un Congresso attraverso cui il sindacato intende aprire una discussione nel Paese “affinché si pongano in primo piano misure legislative per il rafforzamento della medicina territoriale, per  una più forte integrazione socio sanitaria, per la  difesa del carattere pubblico e universale del Ssn dinnanzi ad una sempre più incalzante iniziativa privata che tende a sottrarre servizi e pazienti al settore pubblico”.

EvdLa medicina territoriale, benché sia fortemente utilizzata dagli italiani, non li soddisfa. A evidenziare ciò l’indagine “Esperienza e percezione degli italiani sulla medicina territoriale”, realizzata da Fondazione Onda in collaborazione con l’Istituto partner Elma Research, da cui risulta che 9 italiani su 10 abbiano usufruito della medicina territoriale negli ultimi 6 mesi, ma solo un quarto di loro è soddisfatto del servizio e, inoltre, ha scarse aspettative per il futuro. Le principali cause di tale insoddisfazione sono: difficoltà di prenotazione, lunghi tempi di attesa e disponibilità oraria molto limitata. Tra i servizi offerti l’unico a cui gli italiani fanno ampio riferimento sono gli studi dei Mmg (88%).

EvdMarcello Gemmato, responsabile nazionale per la sanità di Fratelli d’Italia, nelle innumerevoli dichiarazioni apparse su vari organi stampa, dopo la vittoria elettorale di FdI, boccia i modelli e gli standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Ssn, previsti dal Pnrr, in particolare le Case e gli Ospedali di Comunità e sottolinea che: “Per offrire una concreta medicina di prossimità serve puntare sulla rete dei medici di famiglia e dei farmacisti dotati di strumenti diagnostici di base”.  Ma c’è un ma, forse più di uno, tra cui quello che attualmente la rete costituita dagli studi dei Mmg, a differenza di quella delle farmacie, appare sempre più frastagliata e a macchia di leopardo, vista la grave carenza sul territorio dei medici di medicina generale.

EvdL'esortazione è di Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva che, insieme alle circa 110 organizzazioni del proprio Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici, annuncia mobilitazioni nei prossimi giorni per sollecitare questa approvazione. Mandorino ha ricordato che molte prestazioni previste nei Lea emanate nel 2017 sono erogate solo in alcuni territori, "con la conseguenza che l’accesso alle stesse è diversificato non solo fra regioni ma anche fra singole Asl".