Le 43 Associazioni di pazienti oncologici e oncoematologici del Gruppo: “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” hanno incontrato a Roma i rappresentanti delle forze politiche per ratificare l’impegno comune nella lotta al cancro. L'Accordo di legislatura che è stato siglato si snoda in 12 punti che definiscono l’agenda delle priorità nella lotta contro il cancro in Italia da qui al 2027.
La denucia arriva dal Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani (FoSSC) che, attraverso Francesco Cognetti, Coordinatore del Forum, lancia l'allarme: “Il diritto alla salute è in grave pericolo nel nostro Paese, ma i programmi elettorali delle principali coalizioni ignorano la tempesta perfetta che si sta profilando all’orizzonte: mancano proposte concrete e, soprattutto, progetti strutturati di riforma. Va superata la dualità fra ospedale e territorio, a favore di un unico sistema di servizi interconnesso e complementare”.
Il 62% degli italiani è disposto a spendere di più per il proprio benessere fisico e mentale a seguito della crisi pandemica. Per la quasi totalità (92%), la salute è il fattore che incide di più sulla felicità. Questo vale per tutte le fasce sociali e d’età, a conferma del fatto che, nel post pandemia, la salute è diventata un tema trasversale e rilevante per l’intera popolazione. È quanto emerge dalla ricerca “Benessere e prevenzione: l’impatto della pandemia sulla salute degli italiani”, lanciata da Vision Group e presentata di recente a Milano.
La possibile adesione dell’Italia al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) torna a far discutere la politica ed è argomento di dibattito elettorale. I 37 miliardi di euro potrebbero dare ossigeno alla sanità e alla sua modernizzazione. L'argomento, infatti, di recente è stato al centro di alcuni interventi durante il convegno organizzato da Altems Università Cattolica, con i responsabili della sanità delle forze politiche. E intanto l'Unione Europea ci rammenta di ratificare la riforma del trattato del Meccanismo Europeo di Stabilità, a prescindere da chi vincerà le elezioni", perché si tratta di un "impegno" preso dalla "Repubblica Italiana".
“Strategie di confronto, formazione e comunicazione alle soglie di una nuovo modello di medicina territoriale”. Questo è il titolo del convegno che si svolgerà il 29 ottobre a Milano presso Palazzo Lombardia in cui medici di medicina generale, medici specialisti ambulatoriali e ospedalieri, infermieri professionali, personale amministrativo e utenti del Ssn si confronteranno sulle criticità e opportunità della riforma delle cure primarie.