Uno studio internazionale a cui ha partecipato il Cnr-Ispaam ha dimostrato che un batterio normalmente presente nell’intestino, Intestinimonas butyriciproducens, potrebbe essere utilizzato per sviluppare nuove terapie per la prevenzione e la cura di alcune malattie metaboliche nell’uomo. La ricerca è pubblicata sulla rivista Microbiome.
Le persone con diabete che assumevano farmaci agonisti del recettore del Glp-1 come tirzepatide e semaglutide avevano tassi significativamente più bassi di riammissione ospedaliera, riapertura della ferita ed ematoma dopo l'intervento chirurgico, secondo un ampio studio condotto da ricercatori della Weill Cornell Medicine, della Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons e del NewYork-Presbyterian.
È stato dimostrato che la combinazione nirmatrelvir-ritonavir, uno dei trattamenti più noti per il Covid, allevia i sintomi di alcuni pazienti con Covid lungo e una nuova ricerca suggerisce che il farmaco antivirale potrebbe rivelarsi un trattamento importante per alcuni con questa condizione.
Il Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” ha riunito per il terzo anno consecutivo le Associazioni dei pazienti oncologici e onco-ematologici e i decisori politici per sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare azioni dei Governi e della collettività per migliorare l’accesso alle cure. Tema della campagna mondiale 2025-2027: #UnitedByUnique, che invita a riflettere sull’unicità di chi convive con un tumore, per andare oltre la diagnosi clinica, dentro la storia umana di ciascun paziente. Cuore emozionale dell’incontro promosso dal Gruppo di advocacy, le 5 storie raccontate attraverso la testimonianza diretta dei pazienti.
Secondo i risultati di uno studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, i benefici associati alla terapia ormonale a base di tamoxifene nelle donne con tumore mammario positivo per i recettori degli estrogeni (Er+) variano a seconda dello stato menopausale della paziente. “Le pazienti con diagnosi di tumore al seno Er+ hanno un rischio costante e a lungo termine di malattia fatale, con la possibilità di metastatizzazione a distanza anche dopo decenni dalla diagnosi primaria” spiegano gli autori.
Via libera dell’agenzia regolatoria a olaparib in associazione con abiraterone nella malattia metastatica resistente alla castrazione e con mutazioni Brca 1/2. Olaparib è l’unico inibitore di Parp disponibile in prima linea sia in monoterapia che in combinazione nel carcinoma prostatico resistente alla castrazione con mutazioni dei geni Brca 1/2. È fondamentale eseguire il test genomico in maniera tempestiva in tutti i pazienti.
Gli specialisti dell'obesità sottolineano che con il trattamento con gli agonisti del peptide 1 simile al glucagone (Glp-1), ora vicini a indurre una perdita di peso a livelli osservati prima solo attraverso l'intervento chirurgico, i pazienti stanno sperimentando complicazioni simili a quelle osservate dopo l'intervento bariatrico. Uno di questi risultati non intenzionali sarebbe la perdita di massa muscolare.