La Federazione Cimo Fesmed richiama l'attenzione sugli effetti negativi della riforma che trasformerebbe i medici di medicina generale in dipendenti del Ssn. Dubbi sulla sostenibilità economica, sulla previdenza e sulla gestione delle carriere nel sistema sanitario. Il rischio, per il presidente Cimo Fesmed Guido Quici, è di creare più problemi di quelli che si intendono risolvere”.
Nel 2024 i medici di medicina generale della Regione hanno garantito 60 milioni di prestazioni, evidenziando il loro ruolo essenziale nella sanità territoriale. La Fimmg Napoli propone il rafforzamento delle Aggregazioni funzionali territoriali per migliorare l’efficienza assistenziale. Parallelamente, lo Smi Campania denuncia il sovraccarico di pazienti per medico, con gravi ripercussioni sulla qualità delle cure. Due visioni a confronto per un sistema sanitario più sostenibile.
Accolto con soddisfazione da quasi tutti i rappresentanti di categoria, la ratifica dell'accordo integrativo regionale, con un investimento di 80 milioni di euro, segna un passo importante verso un modello innovativo per la medicina territoriale, che punta sull’ottimizzazione del sistema esistente, senza modificare il ruolo dei Mmg, migliorando le condizioni dei medici e garantendo ai cittadini un servizio sanitario più efficiente e accessibile.
Oltre agli esposti per inadempienze contrattuali: rispetto delle norme sull’orario di lavoro, sulle ferie, sulla sicurezza e sulle prestazioni aggiuntive, il sindacato punta il dito contro la mancata erogazione dei fondi destinati ai medici e il mancato riconoscimento delle premialità. "Ci sentiamo soli, abbandonati - ha dichiarato il segretario nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio - di fronte a problemi che minacciano la qualità dell’assistenza ai pazienti".
Gli accordi regionali integrativi, l’ultimo dei quali siglato in Puglia, dimostrano che la collaborazione dei Mmg nelle Case di comunità e negli Ospedali di comunità è pienamente realizzabile senza modifiche giuridiche del rapporto di lavoro. “La partecipazione ai progetti del Pnrr può avvenire all’interno della Convenzione,” ha affermato in una recente intervista all'Adnkronos il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, sottolineando come il recente Acn firmato circa un anno fa fornisca già una base solida.
Mentre le liste d’attesa del Ssn costringono l’80% degli italiani a rinunciare alle cure, il Mmg costituisce la via più immediata e garantita per accedere alla sanità, con appuntamenti disponibili in pochi giorni. Questo in sintesi è quanto rilevano i dati del sondaggio commissionato alla Ipsos dalla Fimmg in occasione della giornata mondiale del medico di medicina generale. Inoltre i cittadini apprezzano anche la prossimità dello studio del medico: il 78% dei cittadini si dichiara soddisfatto della distanza dello studio, con il 63% che lo trova entro 2 km e il 41% che lo raggiunge a piedi. Nel Sud Italia, il dato sale al 54%.
"I medici rivendicano dignità professionale e umana affinché il ruolo del Mmg non sia di apparenza e non venga sfruttato per scopi politici ed economici in una sanità fallita, ma sia di nuovo punto di riferimento reale alla tutela della salute dei cittadini, altrimenti ci stiamo avviando all’estinzione dei medici di medicina generale”. Questo quanto sottolineato da Salvatore Caiazza, segretario provinciale Fmt-Napoli durante il convegno regionale della Federazione dei Medici Territoriali, svoltosi di recente a Pozzuoli (Na).