È accettabile sacrificare la salute pubblica per interessi economici? È la domanda sollevata dai medici per l’ambiente di Isde Italia, insieme a numerose associazioni ambientaliste e civiche, nel denunciare il nuovo rinvio del blocco dei veicoli diesel Euro 5. Il provvedimento, inizialmente previsto per ottobre 2024 e ora posticipato al 2026, rischia di aggravare la crisi sanitaria da inquinamento atmosferico, in particolare nelle aree urbane del Nord Italia.

L’aggressione subita da una psichiatra a Torino riapre il dibattito sulla sicurezza nei reparti di salute mentale. Il rifiuto delle forze dell’ordine di intervenire, denunciato da Anaao in una lettera al ministro Piantedosi, solleva interrogativi profondi: fino a che punto il personale sanitario può essere lasciato solo di fronte al rischio? E perché la protezione, in ambito psichiatrico, continua a essere percepita come una richiesta eccezionale?

EvdIl Rapporto Istat 2025 sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile fotografa un’Italia in cui l’aspettativa di vita cresce, ma la qualità degli anni vissuti peggiora e l’equità nell’accesso ai servizi sanitari mostra segnali di deterioramento: aumentano sovrappeso infantile, disuguaglianze territoriali e mortalità evitabile. Per i medici questi dati rappresentano un campanello d’allarme e una chiamata all’azione.

Tonino Aceti, Presidente di Salutequità, analizza le criticità della nuova Piattaforma nazionale delle Liste d'attesa, istituita per garantire trasparenza e monitoraggio sui tempi di accesso alle cure. “Uno strumento nato con buone intenzioni, ma nonostante gli obiettivi ambiziosi, la Piattaforma da poco resa pubblica sul sito Agenas, presenta limiti significativi, non parla ancora la lingua dei cittadini e della reale trasparenza del Ssn".

EvdSecondo il Rapporto Censis-Federfarma, i cittadini vogliono più servizi in farmacia e ne riconoscono il ruolo sanitario. Ma per costruire un vero modello di sanità territoriale serve coordinamento con i medici di medicina generale, affinché la prossimità si traduca in alleanze cliniche al servizio del paziente. Il rischio, segnalano alcune voci della professione medica, è quello di una duplicazione di funzioni e di un possibile squilibrio nel rapporto con i pazienti, se l’erogazione dei servizi avviene in assenza di integrazione e condivisione clinica. In particolare, le attività di screening, monitoraggio e follow-up richiedono una regia clinica coerente per evitare frammentazione, discontinuità assistenziale o confusione nella popolazione.