Le criticità emerse nei reparti critici dell’ospedale milanese, con inchiesta regionale e dimissioni ai vertici, riportano l’attenzione sui modelli sanitari che si reggono in modo prevalente sul privato accreditato. Cooperative, carenza di personale e qualità delle cure restano nodi irrisolti. L’Ordine dei Medici di Milano chiede lo stop alle deroghe sui titoli esteri e maggiore trasparenza, mentre sindacati e Fnomceo invocano controlli più rigorosi e il divieto di esternalizzare attività essenziali.

Il presidente del Sindacato medici italiani (Smi), Ludovico Abbaticchio, denuncia le criticità del sistema sanitario e propone una riforma profonda. Tra le priorità: investimenti mirati, rimozione dei tetti di spesa per il personale, rafforzamento della medicina territoriale e un nuovo equilibrio tra pubblico e privato.

EvdIl Rapporto Salutequità 2025 mette al centro la programmazione sanitaria, considerata leva imprescindibile per garantire sostenibilità al Servizio sanitario nazionale e ridurre le disuguaglianze. Un nodo irrisolto: l’ultimo Piano sanitario nazionale risale al triennio 2006-2008, mentre il Ministero ha annunciato un nuovo documento per il periodo 2025-2027. Nel frattempo, il Paese deve fare i conti con difficoltà crescenti nell’accesso ai servizi e con una grave carenza di personale.

L’indagine civica di Cittadinanzattiva sull’aderenza terapeutica rivela che solo la metà dei pazienti segue con costanza le cure prescritte. Fragilità sociale, comorbidità e carenza di supporto familiare emergono come principali fattori di rischio. Il report propone un Piano d’azione basato su governance, strumenti digitali, rete multiprofessionale e relazioni di qualità, con indicazioni operative rivolte ai medici di medicina generale per rafforzare l’aderenza.

EvdIl Rapporto Censis 2025 fotografa tre emergenze intrecciate. Un Servizio sanitario nazionale allo stremo, con medici e infermieri sotto pressione e oltre 22mila aggressioni in un anno. Un Paese che invecchia rapidamente: 14,6 milioni di over 65 e aspettativa di vita in crescita. Un welfare pubblico fragile, incapace di rassicurare i cittadini di fronte al rischio di non autosufficienza. La sanità resta il pilastro della coesione sociale, ma servono interventi urgenti su personale, sicurezza e assistenza.