Tempestività e condivisione delle informazioni sono le priorità a cui guardare per la costruzione delle reti in ambito della gastroenterologia, ancora troppo scarse, ma essenziali per garantire un’assistenza efficace, tempestiva e di qualità. A questo tema ha dedicato una sessione il XXXI Congresso nazionale delle Malattie Digestive, promosso dalla Federazione Italiana delle Società delle Malattie dell'Apparato Digerente Fismad che ha visto la presenza numerosa della Società Italiana di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (Sige).
Solo l'8% degli italiani crede che il sistema pubblico soddisferà tutti i bisogni di salute in futuro, motivo per cui sempre più lavoratori vorrebbero che il contratto di lavoro garantisse servizi legati alla salute, ma solo il 41% di chi ne usufruisce si ritiene pienamente soddisfatto. Questo è uno degli aspetti evidenziati da una recente indagine dell'Osservatorio Sanità UniSalute e Nomisma.
Presentato di recente l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza con cui verrebbero introdotte nuove prestazioni, ridefinite condizioni di erogabilità, criteri di appropriatezza e aggiornate le modalità organizzative con l’obiettivo di rendere il sistema più aderente alle evoluzioni scientifiche e cliniche degli ultimi anni. Tra le novità: nuovi screening genetici (Brca1/2, malattie rare neonatali), prestazioni specialistiche aggiornate (test prenatale Nipt, terapie per Dca, test oncogenetici), nuovi ausili protesici e dispositivi per la comunicazione visiva, estensione delle esenzioni per patologie croniche (fibromialgia, idrosadenite, ecc.).
L'Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il suo rapporto annuale “Horizon Scanning 2025”, offrendo una panoramica dettagliata sui nuovi farmaci e sulle nuove indicazioni terapeutiche attese entro l'anno corrente. Il documento rivela un panorama farmaceutico in fermento, con un numero elevato di medicinali in attesa di approvazione da parte dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), promettendo di trasformare le prospettive di cura in diverse aree terapeutiche, in particolare in campo oncologico e neurologico. Tuttavia, questa ondata di innovazione porta con sé importanti riflessioni sulla sostenibilità del sistema sanitario e sull'equità di accesso alle nuove terapie.
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha così commentato i dati sulla spesa sanitaria contenuti nel Documento di Finanza Pubblica (Dfp): "Si intravede una lieve crescita della spesa sanitaria, ma si tratta di stime previsionali che non modificano la sostanza: il rapporto con il Pil resta inchiodato al 6,4% sino al 2028. La quota di ricchezza nazionale destinata alla sanità, già insufficiente, resta invariata nei prossimi anni, confermando il cronico sottofinanziamento del Servizio sanitario nazionale".