EvdLa legge di Bilancio 2026, approvata dal Consiglio dei ministri, destina 6 miliardi aggiuntivi alla sanità, con un incremento di 2,4 miliardi rispetto alle previsioni. Sono previsti nuovi fondi per assunzioni, indennità, screening e assistenza territoriale. Tuttavia, restano incognite sulle risorse effettivamente destinate alla Medicina generale, che chiede trasparenza, pianificazione e coinvolgimento strategico, anche alla luce delle criticità emerse nell’attuazione del Pnrr.

Un adulto su cinque in Europa vive con sintomi di ansia o depressione, ma oltre due terzi non ricevono assistenza adeguata. In Italia crescono i ricoveri psichiatrici e le consulenze nei Pronto soccorso, mentre calano le risorse e la prevenzione resta marginale. I dati di Ocse e Iss descrivono un sistema in affanno, tra carenza di personale e domanda di cura sempre più alta.

EvdCalo dei finanziamenti pubblici, ritardi del Pnrr, carenza di personale e Lea violati: il nuovo Rapporto Gimbe fotografa un Servizio sanitario nazionale in crisi strutturale. Al centro della trasformazione, la Medicina generale, sempre più chiamata a reggere il peso della sanità pubblica - ma spesso senza strumenti. E in Lombardia le strutture pubbliche entrano nel mercato della sanità integrativa: un segnale da non ignorare.

Dopo trent’anni di fallimenti del modello aziendale, AnaaoAssomed lancia una proposta di riforma radicale per il Servizio sanitario nazionale: un nuovo governo clinico, uno stato giuridico adeguato per i dirigenti medici e sanitari e una revisione del rapporto con l’Università. Al centro, la necessità di restituire autonomia, dignità e partecipazione ai medici, rilanciando la sanità pubblica.

Con la Delibera XII/4986 la Giunta lombarda apre le strutture pubbliche (Asst e Irccs) alla sanità integrativa, a mutue e assicurazioni. Medicina Democratica parla di deriva privatizzatrice e di accessi diseguali alle cure, timori confermati dall’analisi tecnica del provvedimento che evidenzia obblighi formali, vantaggi economici per gli operatori e una parità di accesso tra pubblico e privato.