Secondo i dati del Rapporto Bes 2024, nel nostro Paese cresce la speranza di vita, ma calano gli anni in buona salute. Italia sempre più anziana e fragile, con cronicità in aumento e un Ssn in difficoltà crescente. Aumentano rinunce alle cure e carichi assistenziali per i Mmg di cui si avverte la carenza. La Medicina generale regge a fatica un sistema che invecchia e si impoverisce.
Dal Forum “Sanità Futura”, promosso da Health Ecole, emergono proposte per superare la frammentazione del sistema e rafforzare integrazione, innovazione e sostenibilità. Procurement, connected care, ricerca e sanità integrativa: ambiti d’eccellenza che rischiano di non dialogare.
L'Istat, in audizione sul Ddl di bilancio 2026-2028, segnala un Servizio sanitario nazionale in crescente difficoltà: liste d’attesa in aumento, 5,8 milioni di cittadini che rinunciano a visite e diagnostica e un progressivo invecchiamento della forza lavoro. Criticità particolarmente acute tra i medici di medicina generale, oggi meno presenti sul territorio, sovraccarichi e con un’età media in costante crescita.
Le patologie cardiovascolari restano la prima causa di morte in Italia, con forti disuguaglianze territoriali e carenze nella presa in carico. L’Osservatorio Salutequità sollecita un piano nazionale dedicato, mentre l’Europa si prepara a varare una strategia integrata. L’Italia è chiamata a colmare il divario, rafforzando prevenzione, diagnosi precoce e accesso equo alle cure, anche per le persone con cardiomiopatie.
Nell’audizione sulla Manovra 2026-2028, la Corte dei Conti ha riconosciuto l’aumento di risorse per la sanità previsto dal Governo, ma ha avvertito che non sarà sufficiente a fronteggiare le criticità ormai strutturali del sistema. Un campanello d’allarme che si affianca a quello di altri osservatori, come la Fondazione Gimbe, secondo cui il rischio è un “definanziamento mascherato del Ssn”.