EvdSecondo una recente indagine della Simeu, a gennaio 2026 un quarto dei Ps italiani rischia di operare con meno della metà dei medici necessari. La carenza di personale rende la situazione insostenibile per i medici, aumenta il ricorso a soluzioni temporanee e di conseguenza mette sotto pressione i Mmg e i medici di continuità assistenziale, per gestire l’assistenza ordinaria e le urgenze di sua competenza, compromettendo la continuità assistenziale sul territorio.

Anaao Assomed e Cimo-Fesmed contestano le dichiarazioni del Ministro Schillaci sull’ipotesi di sospendere l’intramoenia per ridurre i tempi di attesa. I sindacati ribadiscono che l’attività, svolta da una minoranza di medici e fuori dall’orario di lavoro, porta risorse alle Aziende e non sottrae tempo ai pazienti. “Sospenderla sarebbe un boomerang, aggravando carenze e fughe dal Ssn”, avvertono, chiedendo invece investimenti, assunzioni e riorganizzazione della sanità pubblica.

Il Rapporto Osmed 2024 dell’Aifa evidenzia che gli italiani assumono oltre 1.100 dosi di farmaci al giorno ogni mille abitanti riflettendo la crescente cronicità e fragilità della popolazione. Tra i principi attivi più prescritti figurano farmaci cardiovascolari (antipertensivi, statine, anticoagulanti), psicotropi per disturbi dell’umore (antidepressivi e stabilizzatori dell’umore) e farmaci per l’osteoporosi (bifosfonati e vitamina D), con ampio ricorso anche a ansiolitici e analgesici. Lo studio sottolinea il ruolo centrale dei medici di medicina generale nella gestione appropriata delle terapie, nella prevenzione e nella sostenibilità del Ssn.

La Conferenza delle Regioni ha accolto positivamente l’incremento del Fondo sanitario nazionale nella Manovra 2026, ma segnala vincoli e criticità: medicina territoriale e Mmg restano senza fondi dedicati, con possibili ricadute sulla gestione della cronicità e sull’assistenza di prossimità. Inoltre, le Regioni chiedono di destinare prioritariamente l’indennità di specificità ai medici dell’emergenza-urgenza, riconoscendone il ruolo cruciale.

EvdMedici anziani, infermieri troppo pochi e retribuzioni tra le meno competitive in Europa. Il nuovo rapporto internazionale Health at a Glance 2025, pubblicato a novembre, evidenzia un paradosso: l’Italia continua a garantire buoni risultati di salute, ma con risorse sotto la media e un personale sanitario sempre più anziano, sottodimensionato e mal retribuito. Senza interventi strutturali, la sostenibilità del Ssn è messa a dura prova.