Da Nord a Sud, medici, operatori e cittadini hanno acceso luci per Gaza e per i 1.677 sanitari uccisi. Un gesto collettivo per chiedere pace, corridoi umanitari e rispetto dei diritti. La mobilitazione ha coinvolto ospedali, ordini, sindacati di categoria e associazioni.
Con l’approvazione definitiva del Ddl Pella, l’Italia diventa il primo Paese al mondo a riconoscere l’obesità come patologia cronica e recidivante. La nuova legge, articolata in sei punti, promuove prevenzione, cura e sensibilizzazione, con ricadute dirette sul lavoro dei medici di famiglia. Si apre una nuova fase per la presa in carico clinica, l’aggiornamento dei Lea e il superamento dello stigma. Longaevitas Aps rilancia: ora serve educazione alimentare nelle scuole.
L’entrata in vigore del Profilo sanitario sintetico (Pss), inizialmente prevista per il 30 settembre è stata rinviata - probabilmente a dicembre o marzo - per completare le attività di implementazione. Il rinvio arriva poco dopo le criticità sollevate dal presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, che ha evidenziato rischi legati a cyber-sicurezza, privacy, etica e responsabilità medico-legale. Più positivo il commento del presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, che però chiede che il carico operativo non ricada esclusivamente sulla Medicina generale.
In occasione della Giornata internazionale dell’anziano, l’Istituto superiore di sanità ha diffuso i dati della sorveglianza Passi d’Argento: la rinuncia alle cure tra gli ultra65enni è in calo rispetto ai picchi pandemici, ma restano forti disuguaglianze. A pagare il prezzo più alto sono gli anziani con difficoltà economiche, pluripatologie e residenti nel Sud Italia. Liste d’attesa, costi e accessibilità territoriale continuano a ostacolare l’equità del sistema. Un quadro che interpella direttamente la medicina generale e le politiche di prossimità.
Il recente Report Agenas sul personale del Ssn ha fotografato una crescita numerica negli ultimi anni, ma il quadro prospettico è allarmante: entro il 2035, oltre 140mila operatori tra medici, infermieri e Oss lasceranno il comparto per raggiunti limiti di età. A rischio la tenuta della medicina territoriale, con 20mila Mmg in uscita e una professione sempre meno attrattiva per le nuove generazioni. Senza una programmazione strutturale, il sistema rischia di non reggere l’impatto demografico e assistenziale dei prossimi anni.