Il Comitato La Lombardia SiCura, dopo aver illustrato alla Commissione Sanità del Consiglio Regionale la petizione sulla sanità, lanciata il 1° marzo scorso, sottoscritta da 90.000 persone e protocollata in Regione il 21 giugno scorso, auspica che la disponibilità dimostrata durante l’audizione si concretizzi in una risoluzione per potenziare la sanità pubblica lombarda.
Di recente è stato firmato un protocollo tra Fiaso e Egualia per promuovere l’uso corretto dei farmaci e informare sul ruolo di quelli equivalenti con la finalità anche di ridurre la spesa privata a carico dei cittadini. Nel mirino l'integrazione ospedale/territorio e la riconciliazione della terapia farmacologica, per garantire appropriatezza, aderenza e monitoraggio dell’utilizzo dei medicinali.
La legge è stata approvata in via definitiva al Senato. La sperimentazione, per cui sono stati stanziati un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, sarà avviata da gennaio 2025 nelle città metropolitane. Plauso da Cittadinanzattiva: “Una legge per la dignità dei più fragili, nata dall’impegno forte e congiunto della società civile e delle istituzioni”. Soddisfazione anche dalla Fnomceo: "Si colma così un vuoto di tutela, che contrastava con gli articoli 3 e 32 della Costituzione e con i principi ispiratori del Ssn.
A lanciare un nuovo allarme l'Accademia dei direttori Simeu, riunita a Roma, in cui sono stati presentati i risultati della rilevazione condotta dalla Società scientifica nei Ps nei giorni 3, 4 e 5 novembre 2024. Le criticità evidenziate: carenza di personale, di posti letto, accessi impropri e aggressioni. Quest'ultimi due problemi però sono considerati dai professionisti importanti, ma non quanto la necessità di rinforzare gli organici con lo scopo di garantire una migliore qualità di cura ed assistenza e di diminuire il carico di lavoro sui singoli operatori.
Per Pina Onotri, segretario generale Smi, la dichiarazione del Ministro della Salute in merito ad una rivalutazione del ruolo dei Mmg, che dovrebbero impegnarsi 18 ore nelle CdC, è attualmente irrealistica, è un vero e proprio miraggio, visto il carico di lavoro che pesa sulla professione. "Le Case di Comunità potranno funzionare - dice Onotri - solo se si realizzerà una vera inversione di rotta nelle politiche contrattuali per la MG. I milioni di italiani che sono senza medico di famiglia diventeranno molti di più senza nuove risorse per i contratti".