Il 66% degli italiani ritiene che i Paesi ad alto e medio reddito possano e debbano fare molto di più per contribuire ad aiutare i Paesi a basso reddito ad affrontare efficacemente i problemi sanitari. Questo è uno dei dati emersi dalla dell’indagine “Africa e salute: l’opinione degli italiani” realizzata da Ipsos per Amref Italia per indagare la percezione degli italiani rispetto alla salute globale in concomitanza del G7 della salute svoltosi ad Ancona.

La mancanza di una programmazione di tutte le vaccinazioni dell’adulto resta un grave problema di sanità pubblica. A sottolineare ciò Tommasa Maio, responsabile nazionale Area vaccini Fimmg: "Serve una programmazione di tutte le vaccinazioni degli adulti per raggiungere le coperture indicate dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale". Fimmg propone di organizzare il sistema in due momenti chiave: la tradizionale campagna vaccinale autunnale e una campagna da svolgersi a fine primavera, centrata sul recupero delle altre vaccinazioni.

EvdCosì Angelo Testa presidente Snami addita i contenuti della Manovra di Bilancio per la sanità: "L’assenza di investimenti mirati al rafforzamento delle cure primarie evidenziano una strategia miope e pericolosa". Anche Pina Onotri, segretario generale Smi punta il dito contro le misure annunciate per la sanità: "Non ci sono risposte efficaci per il rilancio della sanità pubblica, né per sopperire alla carenza di medici sia negli ospedali sia sul territorio".

I dati sulle Ist sono in aumento in tutta Europa, con l’Italia che non fa eccezione. Dal X Congresso nazionale Simast oltre 200 specialisti hanno lanciato l'allarme: "Si moltiplicano tra i più giovani occasioni di sesso occasionale, spesso foraggiate anche dalle sfide lanciate da app e social". Manca un'adeguata informazione tra gli adolescenti. Scuola e famiglia i grandi assenti, trascurati i medici di famiglia e quasi sconosciuti gli specialisti.

EvdIn una missiva, inviata al presidente della Conferenza delle Regioni, Orazio Schillaci, annunciando che il Ministero è al lavoro per ultimare i decreti attuativi inerenti al Dl sulle liste di attesa, ha sottolineato che "non è oggettivamente più sostenibile che ci siano ancora Regioni che non spendono o non sono in grado di spendere quanto affidato loro" per gestire tale problematica.