Il presidente di Federsanità, Fabrizio D’Alba, durante la recente audizione al Senato, inerente ai lavori sul Disegno di Legge n. 1241 “Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria", ha sostenuto che l'avvio di azioni finalizzate al miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, parallelamente alle iniziative per la riduzione dei tempi delle liste d’attesa, dovrebbero essere strutturate immediatamente per non esporre il Ssn a un rischio di crescita della domanda non collegata ai reali bisogni sanitari dei cittadini.

Nel 2024 la percentuale di cittadini insoddisfatta dal Ssn è cresciuta dal 46 al 60%; parallelamente, le persone soddisfatte delle cure ricevute nel pubblico sono diminuite in un anno dal 56% al 47%. Questo quanto si evince da una nuova survey dell'Osservatorio Sanità di Unisalute effettuata insieme a Nomisma, su 1.346 cittadini tra 18 e 70 anni, stratificati per sesso e area geografica.

EvdListe di attesa, difficoltà nell’accesso ai Pronto Soccorso e pochi servizi sul territorio restano in testa alle preoccupazioni dei cittadini. È quanto emerge dall’annuale Rapporto civico sulla salute, presentato a Roma da Cittadinanzattiva presso il Ministero della Salute. Il Documento evidenzia anche che il rapporto tra i cittadini e il medico di medicina generale è sempre più in sofferenza. "Avere la percezione di trovare chiusa la porta di accesso al Ssn - ha dichiarato  Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva - scolora gli altri problemi, pur rilevanti, e impedisce anche di cogliere le aree di miglioramento e innovazione o di assumere un atteggiamento fiducioso nelle riforme in corso”.

"Il Comitato dovrà essere costituito dai più importanti esperti, in prevalenza clinici". La richiesta viene da  Forum delle 75 Società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani che reputa insufficienti le risorse stanziate per il 2025 dalla legge di Bilancio: "Per porre le basi e iniziare un processo di rafforzamento del Ssn con la gradualità purtroppo necessaria fino al raggiungimento degli standard degli altri Paesi europei, servono almeno 10 miliardi da investire immediatamente. Altrimenti sono a rischio le cure e l’assistenza dei cittadini.

EvdPer il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, la Legge di Bilancio tradisce le legittime aspettative di professionisti sanitari e cittadini, oggi alle prese con un Ssn in grande affanno nel rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Le risorse si disperdono in troppi rivoli, senza una chiara visione di rilancio del Ssn, con un numero eccessivo di misure rispetto alle risorse assegnate. Per il 2025 solo 1,3 miliardi in più e dopo il 2026 solo briciole per il fondo sanitario. Regioni al bivio: tagliare i servizi o aumentare le tasse.