A chiederlo è la Commissione Emergenza-Urgenza di Anaao Assomed per cercare soluzioni condivise che evitino il definitivo collasso del sistema. Per il sindacato sono troppe le anomalie e le violazioni a danno della tutela della salute, dei diritti dei medici e dei dirigenti sanitari nel mondo dell’Emergenza-Urgenza e dei Pronto Soccorso contro cui gli stessi medici reagiscono con un incremento crescente di abbandono della professione pubblica, se non della stessa arte medica.
Secondo l’ultimo rapporto di Itinerari Previdenziali, l’invecchiamento della popolazione italiana richiederà in futuro una maggiore spesa sanitaria e assistenziale, in particolare per la non autosufficienza. "Nel 2050 un terzo italiani sarà over 65 - ha dichiarato il Ministro della Salute - c'è la necessità di adeguare il sistema sanitario" servono "misure straordinarie per i nuovi bisogni sanitari e sociali".
La richiesta viene direttamente dalla mozione approvata in occasione dell’ultimo Consiglio Nazionale della Continuità Assistenziale della Fimmg-CA tenutosi a Napoli. "Bene Atto di Indirizzo per il triennio 2019 - 2021 - ha dichiarato Tommasa Maio, segretario nazionale Fimmg-CA, ma serve un nuovo modello organizzativo che veda pienamente inseriti i medici ad attività oraria (ex Guardia medica) nell’AFT, il punto di riferimento per la presa in carico del paziente".
Poco prima che questo tema fosse messo al centro delle cronache politiche e giudiziarie per le conclusioni dell'inchiesta della Procura di Bergamo, un evento ad hoc, organizzato dall'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari, ha cercato di dare risposte a tale domanda. L'evento, in cui hanno preso la parola anche alcuni dei protagonisti, oggi coinvolti dall'inchiesta, ha voluto riassumere un percorso di monitoraggio di tre anni caratterizzato da un confronto interno tra ricercatori ed esterno con le istituzioni nazionali e locali.
"Ok ai controlli, ma non bisogna alimentare la cultura del sospetto". Questo il commento del segretario generale della Fimmg in merito ai controlli effettuati dai Nas negli studi dei medici di famiglia e dei pediatri. I Carabinieri dei Nas hanno infatti ispezionati 1.838 studi, dei quali 251 hanno evidenziato non conformità (pari a circa il 14%), rilevando 308 tra irregolarità penali ed amministrative e hanno chiuso due ambulatori.