Questa struttura è una delle 15 a livello internazionale, per il trattamento di questo tumore raro e aggressivo. L’efficacia della radioterapia con protoni è dimostrata da numerosi studi scientifici: a 5 anni il controllo locale della malattia raggiunge il 95%. Maria Rosaria Fiore, referente di patologia: “Un tempo l’unica opzione era la rimozione chirurgica dell’occhio. Oggi è possibile conservare l’organo, garantendo anche una buona qualità di vita”.
Una ricerca condotta dall'Università Martin Luther di Halle-Wittenberg e dall'Università di Münster ha rivelato che la psicoterapia può portare a cambiamenti misurabili e tangibili nella struttura del cervello. Per la prima volta, uno studio pubblicato su Translational Psychiatry ha dimostrato che la terapia cognitivo comportamentale (Cbt) è in grado di alterare la struttura del cervello e aumentare il volume della materia grigia.
Un nuovo e promettente strumento, il calcolatore Prevent, si appresta a rivoluzionare la previsione del rischio cardiovascolare aterosclerotico (Ascvd), offrendo una guida più precisa per l'inizio della terapia con statine. Questo calcolatore, sviluppato per superare i limiti delle equazioni precedenti che tendevano a sovrastimare il rischio di malattie cardiovascolari, promette di identificare con maggiore accuratezza i pazienti che possono trarre il massimo beneficio da questi farmaci salvavita.
Un integratore a base di Dha, ovvero l’acido grasso omega-3 estratto da microalghe marine, si candida ad essere un ottimo alleato nella gestione nutrizionale del cancro alla mammella. A suggerirlo è uno studio italiano, pubblicato sulla rivista Cancers e condotto dal team dell’Università La Sapienza di Roma, che ha evidenziato un aumento significativo di resolvine – molecole lipidiche endogene con funzione antinfiammatoria – in pazienti con mutazioni Brca1 e Brca2.
Nonostante anni di sforzi, i progressi contro la malattia e le zanzare sono in gran parte in fase di stallo. Molte regioni soffrono di resistenza ai farmaci antimalarici e agli insetticidi, e le campagne di vaccinazione, sebbene importanti, non hanno ancora immunizzato un numero sufficiente di persone per superare il flagello. In questo scenario critico, gli scienziati presentano una speranza significativa: gli anticorpi monoclonali (mAb).
Il diabete di tipo 2, spesso associato a sovrappeso e obesità, rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica globale. Trovare strategie efficaci per gestire la malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti è fondamentale. Recenti ricerche aprono nuove prospettive, suggerendo che due diverse strategie di digiuno intermittente e restrizione energetica possono essere ugualmente efficaci nel promuovere la perdita di peso e il controllo glicemico negli adulti con diabete di tipo 2.
L'aggiunta di anagliptin, un inibitore della Dpp-4, alla terapia in corso con insulina e metformina è stata ben tollerata e ha migliorato il controllo glicemico a 24 settimane in pazienti con diabete di tipo 2 (T2D) non adeguatamente controllato.