Un nuovo e ambizioso studio internazionale, il trial Gold-Standard, promette di ridefinire il trattamento della malattia renale diabetica, proponendo una strategia innovativa basata su una combinazione di quattro farmaci somministrati precocemente.
Nonostante le chiare evidenze sui rischi e le raccomandazioni per un uso a breve termine, un numero significativo di pazienti riceve prescrizioni a lungo termine di benzodiazepine (Bzd). Un'analisi ha rivelato che un quarto degli adulti a cui sono state prescritte Bzd ha ricevuto una fornitura superiore a 120 giorni. Sebbene l'uso a lungo termine possa essere appropriato per condizioni specifiche e rare, come il disturbo d'ansia generalizzato resistente al trattamento o disturbi del sonno con movimenti anormali, l'estensione delle prescrizioni a lungo termine supera di gran lunga la prevalenza di queste indicazioni ristrette.
Del tema si è discusso in occasione del IX Congresso Anisc, Associazione Nazionale Italiana Senologi Chirurghi. “Rispetto al passato, in cui il trattamento del tumore della mammella era in prima istanza chirurgico, oggi nel 30% dei casi il primo approccio risiede nella chemioterapia e immunoterapia neoadiuvante” spiega Manuela Roncella, Presidente del Congresso.
Body Optimization and Obesity Support Team (Boost) è il nuovo percorso di presa in carico della persona con obesità o sovrappeso, in grado di offrire un supporto clinico integrato e personalizzato. Per la prima volta in Europa è integrata nel protocollo di cura per l’eccesso di peso un’applicazione web che utilizza l’intelligenza artificiale, in grado di sostenere, seguire e monitorare l’attività fisica nel paziente.
Una nuova ricerca ha dimostrato che la presenza di cinque proteine chiave nel sangue è stata fortemente associata allo sviluppo della malattia steatosica epatica associata a disfunzione metabolica (Masld) fino a 16 anni prima della comparsa dei sintomi. "Questo rappresenta il primo modello predittivo ad alte prestazioni, ultra-precoce (16 anni) per Masld", ha detto il primo autore Shiyi Yu, medico residente nel dipartimento di gastroenterologia, Guangdong Provincial People's Hospital in Cina. "I risultati potrebbero essere un punto di svolta per il modo in cui controlliamo e interveniamo nelle malattie del fegato", ha detto Yu in una conferenza stampa ospitata nella la Digestive Disease Week (Ddw) 2025.
La depressione e l'ansia colpiscono oltre un terzo dei sopravvissuti all'ictus, ma queste condizioni spesso rimangono non diagnosticate o ricevono trattamenti inadeguati. Sebbene le attuali linee guida cliniche raccomandino terapie psicologiche basate sull'evidenza come trattamento di prima linea per i disturbi dell'umore post-ictus, tali suggerimenti si basavano su piccoli studi clinici, con una chiara carenza di prove derivanti da contesti clinici reali. Una ricerca significativa, pubblicata su Nature Mental Health, ha finalmente colmato questa lacuna.
Tarlatamab di Amgen è la prima immunoterapia bispecifica che allunga la sopravvivenza rispetto alla chemioterapia standard, in uno studio globale di Fase 3, in pazienti con progressione di malattia. I dati late-breaking sono stati presentati all’Asco 2025. “Un risultato così importante in termini di sopravvivenza mediana, parliamo di circa 14 mesi, è qualcosa che nel carcinoma polmonare a piccole cellule non si era mai visto" spiega Federico Cappuzzo, dell'Istituto Nazionale Tumori Icccs Regina Elena.