L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano pone l'accento su un tema sempre più rilevante: il tumore del rene, una patologia in crescente incidenza che in Italia registra oltre 13 mila nuove diagnosi ogni anno, con una prevalenza maggiore negli uomini con un rapporto di circa 2 a 1. Pur colpendo principalmente adulti e anziani, esistono forme più rare che interessano anche i giovani. I fattori di rischio più comuni includono fumo, obesità, ipertensione oltre che una predisposizione genetica, al momento definibile in una piccola percentuale di pazienti.

EvdI risultati degli studi confermano che si possono selezionare i trattamenti in base alle caratteristiche non solo del tumore, ma anche del microambiente e del sistema immunitario. Questo significa poter dare subito ai pazienti la terapia più efficace, evitando loro trattamenti inutili e con pesanti effetti collaterali.

L’Aifa ha recentemente approvato l’estensione dell’indicazione per le pazienti con carcinoma dell’endometrio primario avanzato o ricorrente, con deficit del sistema di mismatch repair (dMmr) e elevata instabilità dei microsatelliti (Msi-H), candidate alla terapia sistemica. La combinazione dostarlimab più chemioterapia ha dimostrato di ridurre del 72% il rischio di progressione e del 68% quello di morte rispetto alla sola chemioterapia.

EvdUno studio clinico internazionale, con il contribuito del team di Pneumatologia e Fibrosi Cistica del Policlinico di Milano e della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Statale di Milano, ha dimostrato come l’innovativo farmaco brensocatib sia in grado di modulare efficacemente l’infiammazione nei pazienti affetti da bronchiectasie. I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine, saranno sottoposti alla valutazione dell’Fda.

Un livello di colesterolo Ldl inferiore a 70 mg/dL, risultato di una terapia con statine, è stato associato a un rischio ridotto del 26% di demenza per tutte le cause e a un rischio inferiore del 28% di demenza correlata alla malattia di Alzheimer (Adrd): è quanto suggerisce un recente studio pubblicato sul Journal of Neurology, Neurosurgery & Psychiatry.

Trattamenti più brevi con gli stessi risultati: la conferma dal Congresso Europeo che dimostra quanto stia cambiando la radioterapia oncologica. Nel corso del più importante convegno europeo di radioterapisti oncologici, sono stati presentati i risultati di grande rilevanza sull’efficacia e sicurezza di trattamenti più brevi per due tra le neoplasie più diffuse (tumore della prostata e della mammella) e per quello più raro, ma in crescita (tumore anale).