Mentre si prospettano ulteriori tagli alle tariffe delle prestazioni di genetica, dal 27° Congresso Nazionale della Società Italiana di Genetica Umana gli specialisti denunciano di essere stati esclusi dal tavolo ministeriale per definire le modifiche da apportare al nuovo nomenclatore tariffario nonostante la loro richiesta di due anni fa di poter dare un contributo alla definizione di un tariffario specifico per la genetica medica.
“I dati di monitoraggio della spesa farmaceutica gennaio-febbraio 2024 sono preliminari e difficilmente predittivi della spesa che verrà poi consolidata a fine 2024”. Così ha risposto il direttore Tecnico-Scientifico dell’Agenzia Italiana del Farmaco Pierluigi Russo alla missiva di Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, in cui manifestava forte preoccupazione per le proiezioni dell'Agenzia soprattutto in relazione alla proposta del Governo di voler ridimensionare la distribuzione diretta dei farmaci.
La richiesta viene da Tonino Aceti, presidente dell'associazione Salutequità. Il Decreto 'Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie' è in vigore da agosto di quest'anno, nel frattempo l'iter parlamentare per l'approvazione del Disegno di legge collegato inizierà a breve. Ma, ad oggi, il Dl resta inapplicato: "Mancano all'appello i decreti attuativi - denuncia Aceti - ed altri atti previsti per la piena operatività della norma. Ritardi che per il presidente di Salutequità sono inspiegabili "visti i requisiti di necessità ed urgenza alla base del primo decreto legge adottato dal governo sul tema".
Rafforzare il Ssn facendo rete tra i diversi attori coinvolti, consolidando l’assetto territoriale per far nascere un nuovo modello di sanità con il supporto della digitalizzazione: una sanità di prossimità, che arriva anche a domicilio. Questo, in sintesi, è l'obiettivo emerso dal Think Tank della salute, svoltosi di recente a Roma, in cui la politica si è interfacciata con chi opera quotidianamente nel mondo della sanità e della salute, acquisendo informazioni e creando una rete tra stakeholder.
Un italiano su due esprime preoccupazione per la prossima stagione influenzale, temendo che i virus possano essere particolarmente aggressivi e contagiosi, come accaduto lo scorso anno. Mentre il Covid sembra aver perso centralità nelle preoccupazioni quotidiane, anche se è cresciuta la consapevolezza che il virus non è scomparso e che potrebbe tornare con nuove varianti. È quanto emerge dai dati della ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, presentata di recente in occasione dell’evento stampa “Tra vecchie e nuove ‘influenze’: come il Covid-19 influenzerà ancora la diffusione e la gestione dei virus stagionali”.