Con 99 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti, il Senato ha approvato in via definitiva il Decreto Legge (Dl) Pa, introducendo modifiche significative, tra cui la possibilità per le aziende sanitarie di estendere il servizio dei medici convenzionati fino all’età massima di 73 anni, prorogabile fino al 31 dicembre 2026.
Sparita, dal testo approvato dal Senato e ora al vaglio della Camera dei deputati la competenza esclusiva dei medici su diagnosi, prognosi e terapia. "Uniformare le professioni sanitarie verso la diagnosi e la terapia - commenta Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed- serve solo ad aumentare quell’anarchia che oggi vige in numerosi settori della sanità: non risolve senz’altro la carenza di personale, non consente di chiarire chi debba fare cosa e, soprattutto, mette a repentaglio la sicurezza delle cure".
Creare una strategia condivisa: è questo l'intento del documento redatto di recente dalle Regioni e Province Autonome per affrontare la carenza di infermieri, medici specialisti e altri professionisti sanitari attraverso interventi operativi a breve e lungo termine. In particolare per rafforzare l'assistenza di prossimità si propone di mettere a punto le condizioni giuridiche per il possibile impiego dei dirigenti medici dipendenti del Ssn a rapporto di lavoro esclusivo per la copertura degli ambiti territoriali carenti di assistenza primaria, anche in orario aggiuntivo.
Dal report realizzato dal Centro Studi di Egualia emerge che il ricorso ai generici viene privilegiato al Nord (con il 39,8% delle confezioni vendute) rispetto al Centro (29%) e al Sud (23,7%), a fronte di una media italiana del 32%. L’incidenza maggiore di consumo è nella provincia autonoma di Trento (44,7%), in Friuli Venezia Giulia (41,9%), in Piemonte (40%). In coda sono Sicilia (22,7%), Campania (21,9%), Calabria (21,7%).
Al di là del rispetto delle scadenze formali, a poco più di un anno dalla rendicontazione finale, le Case di Comunità pienamente operative sono solo il 2,7%, nessuno degli Ospedali di comunità ha tutti i servizi attivi e l'attuazione del Fascicolo sanitario elettronico procede a rilento con marcate diseguaglianze regionali. Questo quanto si evince dal recente monitoraggio dell'Osservatorio della Fondazione Gimbe sull'adempimento della Missione Salute al 31 marzo 2025.